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Aife, simposio sull'erba medica, tra redditività e sostenibilità

A Ravenna il 13/12. Severi: "Mi piace definirla la medicina dell'ambiente"

“Filiera dell’erba medica: redditività e sostenibilità”. È questo il titolo del convegno che AIFE/Filiera Italiana Foraggi (www.aife.eu) ha organizzato per martedì, 13 dicembre 2022, presso il Grand Hotel Mattei di Ravenna.

I lavori coinvolgeranno l’intera giornata e grazie alla partecipazione dei maggiori esperti in materia toccheranno tutti gli aspetti di un settore che, pur in presenza delle difficoltà che soprattutto in quest’ultimo anno hanno interessato l’intero mondo agrozootecnico, racchiude grandi potenzialità per la tutela dell’ambiente e della biodiversità, il miglioramento del benessere animale e non ultima la redditività dei produttori.

“In un momento tanto delicato come quello che stiamo attraversando – dichiara il direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi, Riccardo Severi – e a poche settimane dall’entrata in vigore della nuova Pac particolarmente focalizzata su ambiente e benessere animale, era importante creare un momento di approfondimento e confronto sul ruolo dell’erba medica, una coltura che non più tardi di una decina di anni fa, non dimentichiamolo, a causa di accordi internazionali sembrava destinata all’oblio mentre oggi, anche grazie alle importanti collaborazioni che AIFE/Filiera Italiana Foraggi ha avviato con le più importanti istituzioni scientifiche e alla volontà di favorire la conoscenza del legame col territorio di questa coltura che rappresenta senza dubbio un valore aggiunto in termini di competitività sui mercati internazionali, l’erba medica riveste un ruolo di primo piano ed è al centro di studi scientifici che coinvolgono anche il settore umano”.

Politiche del Green Deal, emissioni e sequestri di carbonio nei terreni, tema al centro del progetto MediCarbonio che ha visto protagonisti AIFE/Filiera Italiana Foraggi e Centro ricerche produzioni animali di Reggio Emilia e di cui al convegno verranno illustrati i risultati; ruolo dell’erba medica nell’apicoltura, Piano strategico della nuova Pac 2023-2027, importanza della meccanizzazione agricola nella raccolta in campo, redditività, assicurazioni parametriche, valorizzazione e scenari di sviluppo del comparto sono i temi che il convegno affronterà avvalendosi della partecipazione dei più riconosciuti esperti.

“Mi piace definire l’erba medica la medicina dell’ambiente – prosegue Riccardo Severi – le sue caratteristiche rispondono infatti agli imperativi richiesti sia a livello normativo europeo che di mercato, aspetti che la valorizzano anche dal punto di vista della redditività. Quest’anno le sue quotazioni hanno raggiunto una media che, per il prodotto in campo, hanno toccato i 255euro/tonn., mentre per il prodotto disidratato ci sono stati picchi anche di 390euro/tonn per il top di gamma in balloni. Si tratta di prezzi molto interessanti per un prodotto che dopo un inizio un po’ travagliato a causa delle condizioni meteo primaverili non particolarmente favorevoli, grazie alle piogge di agosto ha goduto di un significativo recupero garantendo ottimi risultati sia in termini di rese, +20% rispetto al 2021, che di qualità, evidenziando peraltro l’errore di chi la considera una coltura da utilizzare solo in rotazione e dimostrando invece di non essere seconda a nessun’altra”.

La grande richiesta internazionale di erba medica essiccata e disidratata e il buon andamento del raccolto targato 2022 favorirà quest’anno un aumento della quota di prodotto esportata. “Ad una prima analisi credo che passeremo dal consolidato 60% al 70% - puntualizza il direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi – L’imponente domanda di prodotto riguarda anche il seme laddove esistono Paesi che non hanno problemi irrigui, mentre in altri come il Medio Oriente e l’Asia la richiesta è per il prodotto trasformato, una richiesta che a mio avviso rimarrà agli attuali livelli anche il prossimo anno, riservando però al nostro Paese l’opportunità di conquistare nuovi mercati. Non dimentichiamo infatti che la rivalutazione del dollaro sull’euro penalizza e penalizzerà le esportazioni dagli USA a cui si aggiunge la Spagna, nostro principale competitor, che al -20% di semine del 2022, secondo le stime il prossimo anno dovrebbe raggiungere addirittura un -30%. Non va poi sottovalutata la situazione in Ucraina per quanto riguarda i cereali e l’obbligo di non importare soia ottenuta da superfici deforestate. Un quadro – conclude Riccardo Severi - che lascia un ampio spazio ai foraggi e alle opportunità che possono riservare e garantire ai produttori”. 

 Per partecipare al convegno è necessario registrarsi. 

Avvia la procedura cliccando su questo link: https://filieraitalianaforaggi.it/ 

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EFA News - European Food Agency
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