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L'export agroalimentare made in Italy si prepara al record

Il 2022 potrebbe chiudersi con una bilancia commerciale da 60 miliardi di Euro, in rialzo del 17,8%

Se tutto fila, si potrebbe dire, il trend di crescita dell’export agroalimentare italiano nel mondo raggiungerà 60 miliardi di Euro nel 2022. Se tutto fila, cioè se sarà mantenuto il trend di crescita, il dato è pronto a segnare un vero e proprio record storico. Le preoccupazioni ci sono, certo, e arrivano dagli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo produzione e consumi a livello globale. 

Tutto questo emerge dall’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi ai primi dieci mesi del 2022: i numeri evidenziano un balzo del +17,8% per l’alimentare nonostante la guerra scatenata dai russi e le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi. A trainare il made in Italy nel mondo, secondo la confederazione, ci sono prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti made in Italy più esportati seguito dall’ortofrutta fresca. 

La Germania resta il principale mercato di sbocco dell’alimentare made in Italy, in aumento del 13% tra gennaio e ottobre: dietro ci sono gli Stati Uniti, in salita del 20% mentre la Francia si piazza al terzo posto ma mette a segno un tasso di crescita del 17%. Tutti risultati positivi, secondo Coldiretti, compresi quelli del Regno Unito che, con un +18%, evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit.

Balzo a doppia cifra anche nell'export verso la Turchia di Erdogan (+25%) mentre il dato negativo riguarda la Cina, che evidenzia un calo del 21%, e la Russia, con un –7% fra sanzioni e guerra. 

“Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale -sottolinea il presidente Coldiretti Ettore Prandini-, serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.

Secondo Prandini sarà fondamentale "cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante -conclude il presidente-lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate”.

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EFA News - European Food Agency
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