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Dubai toglie le tasse sugli alcolici

Mentre l'Ue cavalca un nuovo proibizionismo gli Emirati sospendono per un anno l'imposta del 30%

Mentre l l'Europa, meglio l'Oms, l'Organizzazione mondiale sulla sanità, intensifica la sua lotta all'alcol (vedi notizia Vino, associazioni europee compatte nel respingere il neoprobizionismo), nel resto del mondo succede qualcosa di straordinario. La notizia arriva da Dubai, Emirati arabi uniti ed è riportata dall'agenzia Reuters secondo cui Dubai ha sospeso l'imposta del 30% sugli alcolici e ha eliminato la tassa di licenza finora necessaria per l'acquisto di alcolici nell'hub commerciale e turistico.

Secondo i media nazional, i cambiamenti (ma qualcuno parla già di "rivoluzione") sono entrati in vigore domenica scorsa, 1° gennaio 2023, e saranno in atto per un periodo di prova di un anno. Anche perché la mossa, secondo gli analisti, dovrebbe aumentare ulteriormente l'attrattiva di Dubai per i turisti e i residenti espatriati, catturati da uno stile di vita più liberale rispetto ad altre città del Golfo.

"Con l'eliminazione dell'imposta comunale del 30% e la licenza gratuita per gli alcolici, acquistare le vostre bevande preferite è ora più facile e più economico che mai -sottolinea sul suo account Instagram Mmi, Maritime and mercantile international, uno dei due principali fornitori di alcolici di Dubai e dell'Oman-. I prezzi nei negozi in tutto l'emirato riflettono l'eliminazione della tassa".

L'economia di Dubai si è ripresa rapidamente dalla pandemia covid-19, con una crescita del pil del 4,6% su base annua nei primi nove mesi del 2022. Il turismo si dimostra un pilastro fondamentale dell'economia, tanto che il numero di turisti è cresciuto di oltre il 180% nella prima metà del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021.

Diversi Stati del Golfo hanno introdotto l'iva, ricorrendo sempre più alla tassazione per incrementare le entrate non petrolifere. Gli Emirati Arabi Uniti non impongono imposte sul reddito, ma da giugno introdurranno un'imposta sulle società del 9% sui profitti superiori a 375.000 dirham, pari a 102.100 dollari.

Ma Dubai, che ospita l'edificio più alto del mondo, a livello turistico deve affrontare una crescente concorrenza regionale. L'Arabia Saudita, per esempio, sta investendo miliardi per migliorare il suo appeal turistico con iniziative come il Red Sea Project, ospitando al contempo grandi eventi culturali e sportivi.

Le regole islamiche hanno a lungo tenuto lontano il gioco d'azzardo ma nel 2026 dovrebbe aprire nell'emirato di Ras Al Khaimah nel 2026 il primo casinò del Golfo, all'interno di un resort costruito e gestito da Wynn Resorts. 

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EFA News - European Food Agency
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