Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Istat, impennata dei prezzi al consumo nel 2022

Crescita media d’anno +8,1%, l’aumento più ampio dal 1985: alimentari, inflazione +12,6%/ Allegato

L'Istat ha reso pubbliche le stime preliminari di dicembre 2022 secondo cui il Nic, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’11,6% su base annua, dal +11,8% del mese precedente. Con il dato di dicembre, in media, nel 2022 i prezzi al consumo registrano una crescita pari a +8,1%, ben oltre il +1,9% del 2021. Esclusi energetici e alimentari freschi, i prezzi al consumo crescono del 3,8% (+0,8% nel 2021) e del 4,1% esclusi i soli energetici(+0,8% nel 2021).

"Nel 2022 -commenta l'Istat- i prezzi al consumo registrano una crescita in media d’anno di +8,1%, segnando l’aumento più ampio dal 1985 quando fu pari a +9,2%, principalmente a causa dell’andamento dei prezzi dei beni energetici: +50,9% in media d’anno nel 2022, a fronte del +14,1% del 2021. Al netto di questi beni, nell’anno che si chiude, la crescita dei prezzi al consumo è pari a +4,1%, da +0,8% del 2021".

"In base alle stime preliminari -aggiunge l'Istat- l’inflazione acquisita, o trascinamento, per il 2023, ossia la crescita media che si avrebbe nell’anno se i prezzi rimanessero stabili fino al prossimo dicembre, è pari a +5,1%, ben più ampia di quella osservata per il 2022, quando fu pari a +1,8%".

Secondo l'Istat, il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto prevalentemente "ai prezzi dei beni energetici che, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, passano da +67,6% di novembre a +64,7%". In particolare pesa la componente non regolamentata che passa da +69,9% a +63,3% e i prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +11,4% a +9,5%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6,8% a +6,0%).

Per contro, aggiunge l'istituto di statistica, "un sostegno alla dinamica dell’inflazione" deriva dall’accelerazione dei prezzi degli energetici regolamentati (da +57,9% a +70,3%), di quelli dei beni alimentari lavorati (da +14,3% a +14,9%), di quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +6,2%) e dei servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,7%).

A dicembre 2022 l’inflazione di fondo accelera da +5,6% a +5,8%, mentre quella al netto dei soli beni energetici sale da +6,1% a +6,2%. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +12,7% a +12,6%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, perlopiù, secondo l'istituto, alla crescita dei prezzi degli energetici regolamentati (+7,9%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,4% a causa di fattori stagionali), dei servizi relativi ai trasporti (+1,1% anch’essi a causa di fattori stagionali), dei beni alimentari lavorati (+0,8%) e degli altri beni (+0,6%).

Gli effetti di questi aumenti "sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli energetici non regolamentati (-3,9%) e degli alimentari non lavorati (-0,6%)". In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta dello 0,2% su base mensile e del 12,3% su base annua (da +12,6% di novembre): la variazione media annua del 2022 è pari a +8,7% (+1,9% nel 2021).

Allegati
fc - 28281

EFA News - European Food Agency
Collegate
Simili