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CLARA MOSCHINI

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Tutti pazzi per i vini doc messinesi

L'alta qualità di Faro, Mamertino e Malvasia delle Lipari attira l'attenzione dei professionisti

Una virtuosa triade vinicola Doc: Faro, Mamertino e Malvasia delle Lipari. Tutti originati dai vitigni coltivati attorno a una delle più antiche città dell'Isola - Zancle, l'odierna Messina, la colonia greco-siceliota fondata tra il 750 e il 715 a.C. da cumani e calcidesi, a cavallo tra Tirreno e Ionio. Questi vini e i relativi vigneti, si legge in una nota di Assovini Sicilia, "trovano maggiore attenzione tra i professionisti". Sono vini che "nascono dalla complicità di vitigni autoctoni dalla vibrante personalità, uniti a paesaggi e suoli di grande espressione. Un must per cultori ed appassionati. Tra i vitigni, la malvasia delle Lipari, il nocera e il corinto nero. A questi si affiancano altri vitigni isolani come catarratto, insolia, grillo, nerello mascalese, nerello cappuccio e nero d'Avola".

Undici i produttori in Assovini Sicilia che rientrano nelle tre denominazioni, dalle vigne sui Monti Peloritani della Doc Faro alla costa tirrenica e ionica della Doc Mamertino, fino all'arcipelago delle Isole Eolie, terra della Doc. Malvasia delle Lipari. "È la forza di un territorio che non ha eguali e che offre a turisti e gourmet un'eccellente tradizione gastronomica a fianco di cultura e bellezze naturali", sottolinea Assovini Sicilia.

L'area di produzione della Doc Mamertino, tra la costa Tirrenica e le montagne, abbraccia trentaquattro comuni messinesi per circa cento ettari totali, le cui altitudini raggiungono anche i 500 metri s.l.m. "Riconosciuta ufficialmente nel 2004, per questa Doc possono essere utilizzate le varietà bianche grillo, ansonica (insolia) e catarratto normale o lucido, a cui possono aggiungersi, in percentuali minime, le altre varietà ammesse; per rossi, nero d'Avola e nocera, in percentuale minore e per un massimo del 15% altre varietà a ammesse", spiega la nota.

"Le varietà di uva contemplate nel disciplinare di produzione - si legge - includono solamente la malvasia di Lipari sino al 95% con una piccola percentuale di corinto nero compresa tra il 5 e l'8%. I vini prevedono le tipologie passito, liquoroso (con alcool aggiunto) o secco, in base alla percentuale di zuccheri naturali presenti nel vino".

La zona di produzione della Doc Faro, aggiunge la nota, "si sviluppa nel solo comune di Messina, da Giampilieri Marina a Capo Peloro per 32 chilometri nella fascia jonica, e da Capo Peloro a Ortoliuzzo per 24 km nella fascia tirrenica, per 900 ettari totali. Riconosciuta ufficialmente nel 1976, il nome 'Faro' pare derivi dall'antica popolazione greca dei Pharii, che colonizzarono Capo Peloro (Faro) e gran parte delle colline messinesi, svolgendo attività agricola e in particolare dedicandosi alla coltivazione delle vigne".

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EFA News - European Food Agency
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