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CLARA MOSCHINI

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Bio sempre più strategico per la distribuzione moderna

Nel 2022 gli acquisti di biologico nel canale sono stati pari a 2,3 miliardi di Euro, l'1,6% in più sul 2021

La distribuzione moderna rimane il primo canale per gli acquisti di prodotti bio da parte degli italiani. È questo il dato principale emerso dal convegno “Bio nella distribuzione Moderna italiana” che si è tenuto a Marca 2023. Dai dati presentati al convegno da Nomisma su fonte Nielsen è emerso che il 58% delle vendite di bio in Italia vengono effettuate nella distribuzione moderna: nel 2022, gli acquisti bio in questo canale si sono attestati a 2,3 miliardi di Euro, con un incremento dell'1,6% a valore rispetto al 2021. 

Paragonata al totale del paniere agroalimentare la crescita del bio a valore è più contenuta: 1,6% a fronte del 7,8%. Si tratta, però, di un incremento reale considerando la dinamica a volume dove il bio cresce dell'1,5% mentre il totale del carrello alimentare è sostanzialmente fermo, con un lieve rialzo dello 0,4%.

Determinante per il bio il ruolo della marca del distributore che oggi rappresenta oltre il 50% delle vendite e che esprime una crescita del 4% a valore a fronte della frenata nel bio registrata invece dalle marche industriali (-0,9%).

Per quanto concerne le categorie di prodotti bio maggiormente vendute all’interno della distribuzione moderna, troviamo al primo posto la drogheria alimentare, ossia pasta, prodotti da forno, conserve, sughi: ha un peso del 57% sul totale delle vendite a valore. Seguono, con il 21%, il fresco (formaggi, salumi, yogurt, uova) e l’ortofrutta (12%). A livello generale i prodotti più venduti rimangono le uova, le confetture spalmabili base di frutta, e i sostitutivi del latte. 

Nel 2022, continua l’analisi realizzata da Nomisma, l’89% delle famiglie italiane ha acquistato alimenti bio almeno una volta: 7 consumatori su 10 in Italia sono soddisfatti della presenza di prodotti bio freschi e il 62% valuta positivamente la disposizione dei prodotti bio sugli scaffali all’interno dei punti vendita. Inoltre, 6 consumatori su 10 vorrebbero avere informazioni più dettagliate sulle caratteristiche, sul metodo di produzione e sui valori nutrizionali degli alimenti biologici.

"Le scelte alimentari hanno un ruolo determinante nella tutela della salute e dell’ambiente, ecco perché è estremamente importante puntare sulla stagionalità e sul consumo di alimenti biologici che assicurano resilienza e sostenibilità -spiega Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio-. I dati di crescita di vendita di prodotti bio nella distribuzione moderna sono positivi, ma non bastano: l’1,6% è una percentuale troppo bassa se si considera che l’obiettivo, in linea con le politiche del Green Deal Eu, è di triplicare le superfici coltivate a bio entro il 2030. Diventa fondamentale far crescere i consumi consolidando le iniziative di formazione ed educazione alimentare”.

Durante il workshop è stato presentato anche il progetto Being organic in Eu, partner dell’iniziativa, che ha l’obiettivo di promuovere il biologico europeo attraverso attività di promozione, formazione e comunicazione tese a incrementare la considerazione e la conoscenza dell’agricoltura biologica e a sensibilizzare a un consumo più etico e sostenibile.

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EFA News - European Food Agency
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