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CLARA MOSCHINI

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Fieravicola in Mali per presentare l'edizione 2023

Avviato il programma Lab Innova di Ice sull’avicoltura

È stata presentata a Bamako, capitale del Mali, dal presidente Renzo Piraccini e da Federica Gallo dell’Ufficio estero la prossima edizione di Fieravicola. La presentazione, avvenuta davanti a una platea di operatori, associazioni di produttori, istituzioni e media dello Stato africano, ha visto la presenza dell’ambasciatore italiano in Mali, Stefano Dejak; dell’ambasciatore maliano a Roma, Ali Koulibaly e del direttore regionale di Ice ad Accra, Alessandro Gerbino. Al viaggio hanno partecipato anche Achille Schiavone del dipartimento Scienze veterinarie dell’università di Torino e il veterinario Michele Lanzoni: entrambi sono impegnati in un’indagine sul campo propedeutica al coinvolgimento della realtà avicola del Mali nel progetto Lab Innova for Africa, programma di formazione tecnico-manageriale promosso da Ice Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione. 

Fieravicola sarà uno dei momenti di punta del progetto, poiché è prevista la visita dei produttori del Mali coinvolti nel programma: nei tre giorni fieristici saranno fissati incontri B2B con gli espositori della fiera. “Quest’anno il progetto Lab Innova ha aperto alla filiera avicola per consentire di avviare un rapporto tra produttori africani e imprese dell’avicoltura italiana che esprime una filiera d’eccellenza -spiega Gerbino-. L’obiettivo del progetto è quello di migliorare le competenze in materia di innovazione tecnologica e aprire opportunità di partenariato con le imprese nel settore agribusiness”. 

L’indagine condotta ha messo a fuoco alcune specificità della produzione di carne avicola e di uova in Mali: in base a questi dati Ice modulerà il suo programma sia formativo, indirizzato a personale specializzato, sia finalizzato a scambi economici. “Durante la missione in Mali abbiamo incontrato singoli produttori, associazioni di allevatori e rappresentanti di consorzi cooperativi -precisa Schiavone-. Stiamo parlando di un'avicoltura non strutturata come filiera integrata: per questo era importante approfondirne la conoscenza, analizzando i possibili asset di uno sviluppo del settore e individuando al contempo la possibilità di stabilire relazioni tra i produttori avicoli incontrati e le imprese della filiera avicola italiana”. 

“Il nostro compito -aggiunge Lanzoni- è stato quello di svolgere uno studio partendo dall’analisi delle criticità della realtà avicola locale, che presenta difficoltà sia sulla parte della macellazione sia su quella distributiva, oltre a soffrire per una forte carenza di materie prime per la mangimistica. Risulta evidente la necessità di formazione tecnica, ma anche di contatti business per attrezzature e tecnologie”. 

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EFA News - European Food Agency
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