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Carovita: il 28% dei pensionati italiani deve risparmiare sul cibo

Lo rileva un'indagine della Uil, secondo la quale il 57% non prende più il caffè al bar

L'Inflazione alle stelle e il taglio della rivalutazione deciso dal governo sta erodendo pesantemente il potere d'acquisto dei pensionati. A rinfocolare l'allarme arriva un'indagine a campione della Uil pensionati.

Allo studio hanno partecipato più di un migliaio di pensionati italiani, per il 70% dei quali, il carovita ha inciso negativamente sullo stile di vita: per il 14,9% ha inciso moltissimo, per il 56% ha inciso molto. Solo il 25,8% dichiara che l'aumento dei prezzi ha inciso poco sul proprio tenore di vita e appena il 4% sostiene che non ha per nulla.

Del menzionato 70%, oltre l'88% afferma di aver dovuto sostenere rinunce e sacrifici per arrivare a fine mese mentre circa il 28% dichiara di aver dovuto risparmiare sull'acquisto di generi alimentari e prodotti per la casa, oltre il 10% ha risparmiato sull'acquisto di farmaci, mentre il 36% ha risparmiato sia sui farmaci sia sui prodotti alimentari.

I pensionati italiani tendono a risparmiare anche sulle spese voluttuarie minime: a causa del carovita, oltre il 57% dei pensionati intervistati ha rinunciato al caffè al bar e l'80% alle cene al ristorante. Oltre il 53% ha smesso di praticare hobby e sport e il 49% ha rinunciato alla cura personale (barbiere e parrucchiere in primis). Il 69% invece non va più al cinema, a teatro o ai concerti e l'83% dichiara di non poter più permettersi di fare viaggi.

lml - 28910

EFA News - European Food Agency
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