Nella "guerra del vino" che sta contrapponendo Italia e Paesi del Nord Europa, a gettare benzina sul fuoco, ci pensa il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Intervistato dal quotidiano "Libero", l'ex rettore dell'Università di Roma-Tor Vergata ha messo in chiaro la propria posizione.

Quanto alla diatriba europea sulle etichettature, il Ministro della Salute ha rimarcato: "Non bisogna essere ideologici, il vino va valutato all'interno di un regime alimentare. Il Nord Europa ha un problema di alcolismo che noi non abbiamo e accomuna vino e super-alcolici. La nostra sfida è insegnare a certi Paesi come si mangia e si beve, e allora avranno meno paura del vino".

"Dobbiamo esportare la nostra cultura dell'alimentazione - ha proseguito - anche se sospetto che dietro l'attacco a certi nostri prodotti ci sia del nazionalismo, la tutela che gli altri Paesi perseguono dei loro interessi a scapito dei nostri, ma anche a danno della loro salute".

Schillaci si è detto infine preoccupato del "disagio psicologico seguito a due anni di lockdown, che hanno devastato soprattutto i ragazzi. Bisogna intervenire subito con dei supporti psicologici, anche nelle scuole. La sanità e la salute mentale si imparano sui banchi. Dovremmo anche istituire - ha aggiunto - un'ora di educazione all'alimentazione, molto più importante di certe battaglie ideologiche sentite nel passato".