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Biologico, il massimalismo avanza

Animalisti, veg, ambientalisti: tutti insieme per invocare la "modifica delle scelte alimentari"

Se la festa del bio si trasforma nel manifesto del dirigismo alimentare. Succede a Milano, da dove parte l'appello per “modificare urgentemente le scelte alimentari, perché il cibo che scegliamo incide sulla salute delle persone e degli ecosistemi”, lanciato da un eterogeneo gruppo di sigle. Epperò Federbio, Legambiente, Slow Food Italia, Lipu, WWF Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, AssoBio, Altromercato, Coalizione CambiamoAgricoltura, Cambia la Terra e Kyoto Club tutte insieme (nonostante il comunicato parli "grande successo") hanno mobilitato uno sparuto gruppo di 5.000 partecipanti alla "Festa del Bio" meneghina.

“Siamo in una fase in cui è urgente e indispensabile un cambiamento nel modo di produrre e consumare cibo", sottolinea più concretamente Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. "L’Ue con il Green Deal punta fortemente sulla transizione ecologica per arrivare alla neutralità climatica nel 2050. Le strategie Farm to Fork e Biodiversità stabiliscono politiche ben precise per raggiungere l’obiettivo ambizioso di ridurre del 50% l’uso di pesticidi e antibiotici e raggiungere il 25% di superficie coltivata a bio entro il 2030. Vanno però incrementati i consumi: da qui l’impegno della Festa del Bio di comunicare e informare in modo serio, chiaro, ma anche divertente e coinvolgente, i cittadini sui valori fondamentali del biologico”.

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EFA News - European Food Agency
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