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Previsioni economia UE: il peggio è alle spalle?

Prospettive di crescita nell'area euro allo 0,9%. Continuano però a pesare i costi energetici elevati

L'inflazione complessiva dovrebbe scendere dal 9,2% del 2022 al 6,4% del 2023, fino al 2,8% del 2024.

A quasi un anno dall'inizio della guerra russo-ucraina, le stime sull'economia dell'Unione Europea sono migliori del previsto. Le previsioni intermedie invernali innalzano le prospettive di crescita per quest'anno allo 0,8% nell'UE e allo 0,9% nell'area dell'euro. Quel poco che basta per evitare la "recessione tecnica prevista per la fine dell'anno", si legge in un comunicato della Commissione Europea. Inoltre, la previsione aggiorna al ribasso le proiezioni sull'inflazione sia per il 2023 che per il 2024. Il tasso di crescita annuo per il 2022 è ora stimato al 3,5% sia nell'UE che nella zona euro.

"Gli sviluppi favorevoli rispetto alle previsioni di autunno hanno migliorato le prospettive di crescita per quest'anno - prosegue la nota stampa -. La continua diversificazione delle fonti di approvvigionamento e il forte calo dei consumi hanno lasciato i livelli di stoccaggio del gas al di sopra della media stagionale degli ultimi anni e i prezzi del gas all'ingrosso sono scesi ben al di sotto dei livelli prima della guerra. Quanto al tasso di disoccupazione, esso si conferma al "minimo storico" del 6,1% fino alla fine del 2022. "La fiducia sta aumentando e le analisi di gennaio indicano che anche l'attività economica dovrebbe evitare una contrazione nel primo trimestre del 2023".

Ciononostante, "i venti contrari, tuttavia, rimangono forti", con "consumatori" e "imprese" che ancora devono combattere con "costi energetici elevati", mentre l'inflazione "core" (inflazione complessiva al netto di energia e alimenti non trasformati) è ancora in aumento a gennaio e sta erodendo ulteriormente il potere d'acquisto delle famiglie. "Con il persistere delle pressioni inflazionistiche, la stretta monetaria è destinata a continuare, pesando sull'attività economica e frenando agli investimenti". La crescita prevista dalle previsioni intermedie invernali per il 2023 dello 0,8% nell'UE e dello 0,9% nell'area dell'euro, è rispettivamente di 0,5 e 0,6 punti percentuali in più rispetto alle previsioni autunnali. Il tasso di crescita per il 2024 rimane invariato, rispettivamente all'1,6% e all'1,5% per l'UE e l'area dell'euro. Entro la fine dell'orizzonte di previsione, il volume della produzione dovrebbe superare di quasi l'1 per cento quello previsto nelle previsioni autunnali.

Dopo aver raggiunto il picco nel 2022, l'inflazione si attenuerà nell'orizzonte di previsione
Tre mesi consecutivi di moderazione dell'inflazione complessiva suggeriscono che il picco è ormai alle nostre spalle, come anticipato nelle previsioni autunnali. Dopo aver raggiunto il massimo storico del 10,6% in ottobre, l'inflazione è diminuita, con la stima rapida di gennaio scesa all'8,5% nell'area dell'euro. Il calo è stato guidato principalmente dal calo dell'inflazione energetica, mentre l'"inflazione core" non ha ancora raggiunto il picco. La previsione di inflazione è stata rivista leggermente al ribasso rispetto all'autunno, riflettendo principalmente l'evoluzione del mercato energetico. Si prevede che l'inflazione complessiva scenderà dal 9,2% nel 2022 al 6,4% nel 2023 e al 2,8% nel 2024 nell'UE. Nell'area dell'euro, si prevede un rallentamento dall'8,4% nel 2022 al 5,6% nel 2023 e al 2,5% nel 2024.

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EFA News - European Food Agency
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