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Distillerie: l'energia rinnovabile è più conveniente

La sua autoproduzione in questo settore è di due volte superiore all'energia fossile

AssoDistil presenta il suo report sulla sostenibilità che fotografa un settore in rapida evoluzione.

La percentuale di energia rinnovabile autoprodotta dalle distillerie risulta essere più che doppia (63,5%) rispetto alla quota di energia fossile acquistata sul mercato (31,5%). E' questo uno degli aspetti più significativi che emergono dal report di sostenibilità presentato oggi a Roma da AssoDistil, associazione nazionale industriali distillatori di alcolici e acquaviti.

L’obiettivo è quello di illustrare l’evoluzione nel biennio 2020-2021 dei principali indicatori della sostenibilità ambientale, economica e sociale del comparto. Il report è stilato grazie al contributo di dodici aziende leader associate ad AssoDistil e rappresentative del settore: Bonollo, Bottega, Gruppo Bertolino, Mazzari, Marzadro, Deta, F.lli Francoli, Bonollo U., I.M.A., D’Auria Distillerie & Energia, Acquavite e Bertagnolli.
 
“L’autoproduzione di energia termica ed elettrica da residui di lavorazione consente di minimizzare l’acquisto di energia dal mercato e ridurre l’impatto ambientale e il costo energetico per le imprese, che altrimenti sarebbe eccessivamente oneroso a causa del notevole input energetico necessario nei processi di distillazione, in particolare negli ultimi mesi in cui il prezzo del metano ha raggiunto valori molto elevati”, ha affermato Sandro Cobror, direttore di AssoDistil.
 
Nell’ambito delle fonti energetiche tradizionali è stato minimizzato il ricorso a forme di energia a elevato impatto ambientale privilegiando soluzioni energetiche meno impattanti come il gas naturale. Il report rivela inoltre un trend di crescita degli investimenti del settore nell’installazione di impianti fotovoltaici e di biogas a zero impatto ambientale, per cui ci si attende nel prossimo futuro una progressiva diminuzione delle emissioni. In particolare, la produzione di energia elettrica fotovoltaica a zero emissioni è cresciuta del 300% dal 2018 al 2021. Inoltre, molto rilevante la produzione di bioetanolo sostenibile da destinare al settore trasporti, un biocarburante in grado di abbattere le emissioni del 75% rispetto alla benzina e che sarebbe il componente ideale per ridurre ulteriormente anche le emissioni delle auto ibride, oggi alimentate con sola benzina.

"Nel corso degli anni, le nostre industrie si sono evolute e hanno valorizzato progressivamente tutte le matrici agricole che venivano trasformate anche in alcool - spiega ad EFA News, Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil. "Ciò che deriva dall’alcool diventa anche un importante prodotto da cui estrarre altre componenti che sono sia prodotti che non vanno più sul mercato come valore aggiunto, piuttosto che una componente energetica derivante dal corretto trattamento dei reflui derivanti dalla distillazione". Ciò implica sia la produzione di "biogas che viene poi trasformato in energia elettrica", sia di "biometano" prodotto dallo stesso biogas, sia di "energia termica prodotta dalla combustione delle biomasse solide. Le nostre - prosegue il presidente di AssoDistil - sono aziende che hanno cambiato completamente identità e hanno un’attenzione particolare per quello che è l’impatto ambientale".

Emaldi conclude ricordando che "senza la sostenibilità economica non può esserci la sostenibilità sociale e ambientale. È un discorso che fa visto nel suo insieme. Le imprese devono avere la possibilità di generare reddito per poter investire in miglioramenti e, dall’altra parte, avere un occhio molto attento agli impatti ambientali". 

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EFA News - European Food Agency
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