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Cinghiali: contenerli senza abbatterli?

L'Oipa propone barriere e dissuasori acustici che tengano lontani gli animali dai luoghi agricoli

Sull'emergenza cinghiali, a fare da controcanto al Governo e alle associazioni venatorie, c'è l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che auspica una soluzione "incruenta". Basterebbe, affermano, implementare strutture in grado di dissuadere gli animali dall'avvicinarsi ai luoghi coltivati e antropizzati, in modo da prevenirne l'abbattimento, ritenuto misura controproducente. "La maggioranza delle persone non vuole che sia risolto con il sangue il problema della presenza dei cinghiali nei centri abitati, sulle strade e nelle campagne causato dall’emergenza rifiuti e dall’avere introdotto negli scorsi decenni i cinghiali alloctoni, più prolifici, a uso e consumo dei cacciatori", si legge in un comunicato di Oipa, a commento del vertice di venerdì scorso tra il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e i presidenti di Coldiretti, Federparchi, Fondazione Una e Agrivenatoria Biodiversitalia.

"Il ministro Lollobrigida organizza vertici con agricoltori e cacciatori, aspettiamo anche noi il nostro turno", dichiara il presidente di Oipa, Massimo Comparotto. "Come associazione a tutela degli animali chiederemo di essere ascoltati, vedremo se accoglierà il nostro invito, posto che la maggioranza degli italiani ama gli animali e non vuole cacce e braccate, sangue e morte. Per arginare il fenomeno basterebbe che gli agricoltori dotassero le piantagioni di strumenti protettivi e di dissuasione e che si smettesse di fare strage degli ungulati quando è attestato da studi scientifici che più se ne abbattono più di moltiplicano", spiega.

Tra gli interventi incruenti suggeriti da Oipa: "barriere lungo le strade, dissuasori acustici, dossi nella viabilità minore, corridoi ecologici, recinzioni, o “shelter”, a protezione di alcuni tipi di colture (come frutteti, uliveti, vigneti). Nei centri urbani - prosegue la nota - il problema può e deve essere affrontato con una migliore gestione della raccolta rifiuti, possibilmente introducendo la raccolta porta a porta, e la chiusura di tutti i varchi dei parchi e delle riserve che insistono sugli abitati". Oipa ricorda infine la recentemente avviata sperimentazione di metodi contraccettivi per contenere il numero della fauna selvatica, "una nuova frontiera amica degli animali, esseri senzienti ora tutelati anche dalla Costituzione all’articolo 9".

In merito alla recinzioni si era già espresso a inizio febbraio il vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana, Ritano Baragli, dopo la morte di un motociclista mugellano. "Chi parla delle recinzioni come alternativa non dice tutta la verità. Questo perché le recinzioni non risolvono il problema e spezzettano il territorio, che diventa così meno fruibile", aveva dichiarato (vedi notizia EFA News).

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EFA News - European Food Agency
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