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Siccità Lombardia /3. Sertori: "Pronti a intervenire"

Assessore agli Enti Locali lancia l'allarme su uno scenario peggiore rispetto al 2022

Se il Piemonte (leggi notizia EFA News) piange la Lombardia non ride. La più popolosa Regione d'Italia è anch'essa colpita duramente dalla siccità e la politica inizia a vagliare rimedi, all'occorrenza anche drastici. “Se non ci saranno precipitazioni nei mesi di aprile e maggio ci attendiamo una gestione emergenziale simile a quella del 2022. Per fronteggiare la crisi è necessaria la collaborazione di tutti i soggetti produttivi che utilizzano la risorsa idrica”. Così si è espresso Massimo Sertori, assessore regionale a Enti Locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo Risorsa Idrica, intervenendo oggi alla Triennale Milano alla prima edizione del Forum Siccità. 

Dai dati riportati, la situazione in Lombardia appare anche peggiore di quella dell'anno scorso "Mancano infatti oltre 2 miliardi di metri cubi d’acqua e la risorsa idrica disponibile presenta un deficit del 60% rispetto ai valori medi del periodo - si legge sul sito della Regione -. Lo scorso anno negli stessi giorni il deficit era del 57%. È il secondo inverno che nell’arco alpino non stazionano perturbazioni che apportano un consistente strato nevoso in montagna e pioggia in pianura".

“Già dalla scorsa primavera 2022 – ha ricordato Sertori – è stato riunito regolarmente il Tavolo regionale. Una realtà cui partecipano i soggetti che hanno competenze in merito. Ovvero gli enti regolatori dei laghi, i gestori idroelettrici, Terna, le associazioni di categoria del mondo irriguo e agricolo, Upl ed Anci e gli enti parco. Un tavolo utile per condividere i dati del monitoraggio dell’andamento delle riserve idriche e le varie azioni di gestione emergenziale che hanno consentito di distribuire l’acqua disponibile. È chiaro che l’agricoltura lombarda necessita di acqua in un ristretto periodo dell’anno. Vorremmo evitare che a una situazione che comporterà probabili ripercussioni per l’economia lombarda si aggiunga un contenzioso tra gestori idroelettrici e mondo agricolo”.

“Se quello che è accaduto in questi due anni dovesse diventare la nuova normalità, ciò dovrà comportare inevitabilmente un adattamento del sistema produttivo irriguo-agricolo lombardo”, ha sottolineato, auspicando che "vi sia una chiarezza di ruoli e competenze tra Stato e Regioni" e che "si superi la continua oscillazione tra centralizzazione e regionalizzazione in determinati settori. Ciò - ha concluso - al fine di evitare che si generino effetti negativi sull’operare e programmare nel medio periodo”.

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EFA News - European Food Agency
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