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Filiera Italia sottoscrive accordo Italia-Serbia

Scordamaglia: "Due Paesi sinergici, in grado di cooperare per la sicurezza alimentare globale"

Filiera Italia, la fondazione che riunisce l’intera filiera agroalimentare italiana dalla produzione agricola, dalle imprese della trasformazione, fino alla distribuzione, ha sottoscritto oggi a Belgrado, alla presenza del presidente serbo Aleksandar Vučić e del vicepresidente del Consiglio italiano e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, l’accordo Italia-Serbia tra i settori agroalimentari. Il memorandum firmato nell’ambito del Business and Science Forum Italia-Serbia sancisce la collaborazione tra le filiere agricole ed alimentari dei due Paesi rappresentati da Filiera Italia per la parte italiana e dall’Associazione dell’Agricoltura e dell’Industria alimentare della Camera di Commercio e dell’Industria della Serbia.

“Ancora una volta - ha dichiarato Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia - siamo di fronte a due Paesi perfettamente sinergici, che possono lavorare insieme per aumentare la sicurezza alimentare a livello globale. Una perfetta complementarietà con la Serbia che è caratterizzata da un’estensione di terra rilevante e fertile e l’Italia che possiede tecnologie avanzate e soprattutto un modello di produzione sostenibile con aziende, molte delle quali presenti al forum di Belgrado, che rappresentano grandi eccellenze e un punto di riferimento a livello globale. Quello siglato oggi - aggiunge- è l'accordo fra due paesi non solo geograficamente vicini, ma che vogliono implementare, anche attraverso una costante e comune innovazione, sempre più elevati standard produttivi e sostenibili”.

Il Memorandum of understanding promuove una rete di collaborazione fra i due Paesi con lo sviluppo di progetti congiunti e joint venture tra aziende agroalimentari italiane e serbe finalizzate alla realizzazione di un sistema produttivo agroalimentare efficiente e sostenibile. In particolare, la cooperazione coinvolgerà il settore della meccanizzazione, automazione e digitalizzazione dei processi di produzione agricola e trasformazione, l’agritech, la gestione dell’acqua e la precision farming, la genetica delle piante, senza dimenticare azioni concrete per sostenere lo sviluppo di filiere corte e dei sistemi agroalimentari locali, settori rappresentati da parte italiana da Coldiretti e Filiera Italia.

"L'obiettivo - continua Scordamaglia - è anche la creazione di un modello che a regime potrà portare anche a sostituire alcune importazioni da paesi terzi lontani che oggi esportano verso il nostro Paese prodotti caratterizzati da standard inadeguati e metodi di produzione che non si ispirano ai principi di reciprocità per noi determinanti”.

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EFA News - European Food Agency
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