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Ucraina: progetto solidale per rilancio Strade del Vino

Prima della guerra, gli ettari vitati erano 41.300, per una produzione totale di 1,33 mlm ettolitri

Un progetto solidale per il rilancio per le Strade del Vino dell’Ucraina. Dai Colli Euganei parte una proposta per la ricostruzione dei territori rurali martoriati dalla guerra attraverso la rinascita dei percorsi enoturistici organizzati e la loro valorizzazione in chiave turistica. Partendo dalla valorizzazione dei vitigni autoctoni. La proposta arriva dall’Associazione nazionale Città del Vino, che sull’ultimo numero della rivista Terre del Vino, ha dedicato un approfondimento al progetto delle Strade del Vino dell’Ucraina. Sono sette le Strade del Vino nate in Ucraina nel 2018, che hanno dimostrato da subito di essere funzionali e strategiche per la valorizzazione di luoghi, paesaggi e prodotti, tanto da essere state presentate come prodotto turistico alla Bit Borsa Internazionale del Turismo di Milano (prima della pandemia).
 
L’idea si ispira a quanto fatto dall’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (Iuav) che ha elaborato una strategia di recupero di territori martoriati dalla guerra. Il Cluster Cultland “Cultural landscapes - Cultural Landscapes” promuove il svilupo di Network per realizzare azzioni solidale concrete verso produzione vitivenicola ed turismo enogastromomico ucraino.
 
Così l’appello per un sostegno all’Ucraina che è partito da Olena Motuzenko, presidente della rete Nazionale enogastronomica turistica delle Strade del vino e gusto dell’Ucraina, e visiting professor Università Iuav di Venezia, per proporre agli operatori enogastronomici italiani un’idea per la rigenerazione delle aree rurali ucraine legate alle produzioni vitivinicole attraverso il trasferimento delle esperienze sviluppate in Italia sul fronte del turismo solidale a supporto delle filiere legate alle produzioni agricole tradizionali.

“Si tratta di dare una risposta immediata, forte e concreta, ai tanti territori rurali compromessi dagli eventi bellici sulla scorta della solidarietà verso questo paese e sulla base delle esperienze e professionalità sviluppate in questo settore”, sottolinea il presidente di Città del Vino, Angelo Radica. “Un progetto che concretamente è in grado sostenere i piccoli produttori ucraini martoriati dal conflitto – evidenzia la professoressa Motuzenko – partendo dalla cultura, dal paesaggio e dalla produzione vitivinicola: importante per molte aree rurali, essere pronti per ripartire dal punto di vista sociale ed economico”.

Complessivamente gli ettari vitati in Ucraina erano 41.300 prima della guerra per una produzione totale di 1,33 milioni di ettolitri, situati soprattutto nella regione della Trascarpazia che confina con la Slovacchia e soprattutto nelle regioni del sud vicino ad Odessa, e la zona a sud del fiume Dnieper vicino a Kherson. Sono oltre 180 i vitigni coltivati in Ucraina: fra gli autoctoni il Telti Kuruk e Odessa Chornyi, ma anche vitigni internazionali, fra cui georgiani e moldavi si adattano bene alla viticoltura ucraina.

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EFA News - European Food Agency
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