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Blitz dell'Ue nella sede di Red Bull

La perquisizione sarebbe scattata per sospetta violazione delle norme comunitarie antitrust

Le autorità antitrust dell'Ue hanno fatto irruzione nei locali di Red Bull il più grande produttore mondiale di bevande energetiche con sede in Austria, a Salisburgo. La perquisizione, confermata da Red Bull, è stata effettuata lunedì scorso per sospetta violazione delle norme comunitarie: la Commissione ha espresso il timore che l'azienda possa aver violato le norme antitrust che vietano i cartelli e le pratiche commerciali restrittive, oltre a sospettare di aver abusato della sua posizione dominante.

In una dichiarazione inviata ad alcuni media, Red Bull ha commentato: "Collaboreremo con lro (ossia con i funzionari della Commissione Ue, ndr) in qualsiasi questione che possa riguardarli. Qualsiasi questione di questo tipo è di competenza della Commissione Ue e qualsiasi richiesta di ulteriori informazioni deve essere indirizzata a loro". Le aziende che violano le regole di concorrenza dell'Ue possono essere multate fino al 10% del loro fatturato annuo complessivo.

Martedì la Commissione ha annunciato di avere svolto l'indagine, senza fornire ulteriori informazioni: a quanto pare è stata coinvolta anche l’Autorità federale austriaca per la concorrenza, la Bwb. L'esecutivo dell'Ue, a sua volta ha dichiarato: "Le ispezioni senza preavviso sono un passo preliminare in un'indagine su sospette pratiche anticoncorrenziali. Il fatto che la Commissione effettui tali ispezioni non significa che l'azienda sia colpevole di comportamenti anticoncorrenziali, né pregiudica l'esito dell'indagine stessa".

Red Bull, uno dei marchi austriaci di maggior valore fondato nel 1984 dal defunto multimiliardario Dietrich Mateschitz, ha venduto la cifra record di 11,6 miliardi di bottiglie nel 2022, facendo guadagnare al gruppo circa 9 miliardi di Euro di fatturato, il 23,9% in più rispetto all’anno precedente. Per il gruppo lavorano circa 16.000 persone in 175 Paesi.

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EFA News - European Food Agency
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