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L'Italia è il primo paese al mondo a vietare i cibi sintetici

Il cdm ha approvato ddl che blocca produzione e vendita di cibi da laboratorio

Al momento non si ha notizia che sia già successo altrove e il nostro paese conquista il primato di prima nazione al mondo che vieta i cibi da laboratorio. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato nel tardo pomeriggio il disegno di legge per il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici.

"Non potevamo che festeggiare con i nostri agricoltori un provvedimento che pone l'Italia all'avanguardia, sul tema non solo della difesa dell'eccellenza, materia per noi particolarmente importante, ma anche sul tema della difesa dei consumatori". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, fermandosi al flash mob di Coldiretti davanti a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il disegno di legge per il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici.

La difesa dei consumatori, ha aggiunto, è data anche dalla "certezza di ciò che si consuma e, dico di più, anche dal tentativo di evitare il rischio che alcune scelte compiute domani possano tradursi in una discriminazione tra chi può avere di più e chi può avere meno. Noi siamo legati al fatto che ogni cittadino che mangi qui, che mangi nella patria dell'eccellenza possa avere le stesse opportunità di consumare del cibo del quale conosce esattamente la provenienza, la composizione e del quale, nel nostro caso, conosce anche la grandezza".

Nelle "Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici", quindi, si vietano del tutto alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati per l'impiego nella preparazione di alimenti, bevande e mangimi. Ne viene vietata la vendita, l'importazione, la produzione per esportazione, la somministrazione, la distribuzione, con sanzioni da 10.000 fino a euro 60.000 e la confisca del prodotto. Nel ddl composto di 6 articoli, ha precisato il ministro Lollobrigida, "non c'è alcun atteggiamento persecutorio ma la forte volontà di tutela della salute dei cittadini e delle persone che consumano" ma anche "la produzione, la biodiversità e l'ambiente".

"Ribadiamo il massimo livello di tutela della salute dei cittadini - ha detto il ministro della salute Schillaci - e la salvaguardia del patrimonio della nostra nazione e della nostra cultura agroalimentare che si basa sulla dieta mediterranea".

red - 30382

EFA News - European Food Agency
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