Non riceve alcun finanziamento pubblico
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CLARA MOSCHINI

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Sequestro di oltre 2 milioni all'Unione italiana vini

La Procura lombarda della Corte dei Conti mette sotto inchiesta i fondi europei del progetto "Native grapes academy

Oltre due milioni di Euro. È questa la cifra sequestrata dalla Procura di Milano della Corte dei Conti all'Unione italiana vini. La società, una delle più note nell'ambito vinicolo con 709 aziende associate che rappresentano più di 150.000 viticoltori, più del 50% del fatturato italiano di vino e oltre l’85% del fatturato dell'export di vino, aveva ricevuto fondi europei per il progetto "Native grapes academy" per rafforzare la competitività del settore agricolo europeo. Secondo l'accusa, l’intento della cooperativa messa sotto inchiesta era accaparrarsi i fondi europei nati per promuovere la produzione agricola.

Secondo la Procura regionale della Corte di Conti e la Procura europea, che hanno collaborato al caso, l’impresa avrebbe organizzato false gare d’appalto e nascosto dei conflitti d’interesse con Veronafiere, l’ente che organizza Vinitaly, per accaparrarsi una grosso finanziamento pubblico europeo creato per promuovere i prodotti agricoli italiani ed europei. La Procura regionale della Corte dei Conti spiega che la società, a fronte del sequestro e del relativo invito a fornire deduzioni, pur non rendendo "ammissioni di responsabilità", ha risarcito integralmente il danno alla "Agenzia della Commissione europea danneggiata".

Il progetto incriminato si chiamava “Native grapes academy” e, a settembre scorso, aveva lo scopo di rafforzare la "promozione di prodotti agricoli, nel mercato interno e nei Paesi terzi". Secondo le ipotesi degli inquirenti, la frode è stata perseguita in due modi. L’Unione nazionale vini avrebbe individuato in Veronafiere la società per eseguire il progetto europeo attraverso una gara d’appalto di “mera facciata”, organizzata solo per nascondere agli organismi europei un preesistente conflitto di interessi tra le due aziende. Poi, le due aziende avrebbero stipulato un contratto di servizi destinato a nascondere il fatto che, assegnando il contratto a Veronafiere, il 35% della somma versata ritornava di fatto all’Unione nazionale vini. Sempre secondo gli inquirenti, il danno erariale, cioè il danno ai fondi pubblici, è stato quantificato in 2.085.810 Euro: per questo è stato disposto il sequestro dell’intera somma che, dal canto suo, Uiv avrebbe restituito oggi.

Lo hanno annunciato i portavoce del consorzio attraverso una nota diffusa nel pomeriggio: il gruppo, per altro, lamenta di non essere stato sentito dalla Corte dei Conti per la Lombardia, che ha provveduto materialmente al sequestro cautelare della somma. Inoltre, Uiv giura sulla regolarità della procedura seguita per ottenere i fondi.

"Unione Italiana Vini Servizi -si legge nella nota- rappresenta che, a seguito dell'iniziativa cautelare promossa dalla procura regionale presso la Corte dei Conti della Regione Lombardia, un provvedimento di sequestro pari all'ammontare del contributo ricevuto, ha maturato la volontà di restituire all'Agenzia europea Rea l'intero importo di detto contributo, in buona parte peraltro, mai utilizzato dalla società".

Il decreto di sequestro conservativo riguarda una somma di 2.085.810 euro e la decisione di restituire il denaro, precisano da Uiv, è da considerarsi atto realizzato “esclusivamente per spirito di leale collaborazione e rispetto nei confronti delle autorità giudiziarie procedenti e della stessa Agenzia europea” data la differente valutazione da parte di Rea riguardo la sua legittimità. Questo anche se, prosegue la nota, l’agenzia era stata “consultata durante il complesso procedimento per la concessione della misura incentivante, in ordine alla sussistenza dei requisiti richiesti per il riconoscimento del contributo". 

Unione Italiana Vini, in conclusione della nota, sottolinea che la scelta di restituire il contributo “non equivale in alcun modo ad ammissione di responsabilità rispetto alle ipotesi contestate, da parte di Unione Italiana Vini che, anzi, ribadisce l'assoluta legittimità della condotta tenuta nell'ambito della procedura per l'accesso ai fondi erogati dall’agenzia europea". 

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EFA News - European Food Agency
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