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Toso: la forza è nell’export

Pur penalizzata dal conflitto russo-ucraino, l’azienda vitivinicola piemontese punta sui mercati asiatici

Intervista esclusiva con Giancarlo Toso, ad dell'azienda.

La parola d’ordine per Toso è non arrendersi mai e, soprattutto, non fermarsi mai. Il punto di forza per questa azienda vitivinicola piemontese è sempre stato l’export e continuerà ad esserlo, anche ora che la guerra russo-ucraino ha pregiudicato un mercato negli ultimi anni molto fiorente: il 20% delle esportazioni, infatti, è legato proprio all’Europa dell’Est. Al punto che, nel 2022 si è riscontrata una leggera contrazione del fatturato: la previsione è chiudere a 36,5 milioni di euro, mentre nel 2021 erano stati 40 milioni. Le bottiglie esportate l’anno scorso sono state comunque dieci milioni.

Come spiegato in esclusiva ad EFA News dall’amministratore delegato Gianfranco Toso, il gruppo sta puntando molto sul marchio Gamondi Spiriti, pertanto la maggior parte delle fiere cui sta partecipando è legata soprattutto a questo tipo di prodotti, dagli aperitivi al vermouth. Dopo Prowein (Düsseldorf, 19-21 marzo), le prossime tappe, da qui alla fine dell’anno sono: MIxology Experience (Milano, 7-9 maggio), legata soprattutto agli aperitivi; Bar Show (Roma 29-30 maggio); Bar Convent (Brooklyn, 13-14 giugno; Berlino 9-11 ottobre); Imbibe Live (Londra, 3-4 luglio).

“L’export copre il 65% del nostro fatturato – spiega Gianfranco Toso –. Nell’ultimo anno, però, c’è stato un cambiamento: esportando molto nei Paesi dell’Est, come Russia, Ucraina e Bielorussia, con la guerra abbiamo riportato qualche punto percentuale in meno. In compenso è cresciuta l’Italia. Nonostante in Ucraina la guerra persista, stiamo comunque tornando alla normalità: la Russia ha una serie di problemi legati ai trasporti, che si ripercuotono anche sui prodotti che transitano in quel Paese per arrivare a destinazione. Abbiamo dovuto quindi trovare strade alternative e un po’ macchinose, attraverso Georgia, Azerbaigian o Kazakhstan”.

In questa fase, prosegue Toso, “i mercati più appetibili sono quelli asiatici. Il mercato europeo – osserva l’amministratore delegato – rimane quello principale ma è un mercato maturo, così come gli Stati Uniti dove siamo presenti in misura minore. Verso Est ci sono mercati che davano un po’ più di soddisfazione. Lo scorso anno abbiamo fatto una fiera a Singapore e da lì abbiamo cominciato ad aprirci su Thailandia, Vietnam, Cina. Eravamo già abbastanza presenti in Giappone e Filippine. Sono tutte aree dove, nonostante i volumi non siano ancora importanti, comincia ad esserci un certo interesse per il prodotto italiano. Per noi che vendiamo soprattutto vino e siamo molto attenti alla qualità dei prodotti, entriamo con una certa facilità in questi mercati nuovi dove si comincia a investire e anche a creare una certa immagine sul prodotto. Sicuramente l’investimento fatto in Europa ha un ritorno molto più lento, proprio perché c’è molto affollamento di brand”.

Lo scorso ottobre, Toso ha ricevuto il Sustainability Award, con cui Credit Suisse e Kon Group, attraverso la rivista Forbes, ha insignito le prime cento imprese italiane più ecosostenibili. L’azienda ha puntato soprattutto sul fotovoltaico. “Abbiamo 600 kw, nell’ultimo anno è stato anche un ottimo business – prosegue Gianfranco Toso –. Visti i rincari che ci sono stati, il risultato è stato molto interessante. Qualche anno fa abbiamo allestito anche una caldaia a biomassa: noi non bruciamo combustibili fossili ma solo biomasse legnose che raccogliamo qui in zona dagli sfalci delle potature delle vigne al legno della produzione dei boschi. Recuperiamo le acque reflue e le riutilizziamo depurate negli impianti di refrigerazione e per il lavaggio di aree esterne. Abbiamo applicato diversi software che ci consentono di risparmiare energia per il sito produttivo. Refrigerare a temperature consone al livello che necessitiamo, naturalmente, consente di risparmiare. Utilizzare aria compressa di una pressione inferiore a quella che si usava parecchi anni, fa consente ugualmente di risparmiare molto. Lo stesso avviene con tutte le lampade a led nell’azienda”.

Un’ultima battuta, Gianfranco Toso la dedica alla controversia intorno agli alert sanitari sulle bottiglie di vino. Su questo argomento, la sua posizione è abbastanza fuori dal coro: “Penso che tutti sappiano che l’abuso di qualsiasi cosa fa male: non parliamo solo di vino ma anche di fumo, di zuccheri… I Paesi come l’Irlanda, che vogliono segnalarlo, hanno problemi diversi rispetto al Sud Europa, dove c’è più consapevolezza che bisogna bere con moderazione. È sull’esagerazione che bisogna lavorare. Quindi non vedo nulla di strano nel voler segnalare questa cosa. Polemiche a parte, parlare non fa mai male, non reputo comunicare sia una cosa strana. Semplicemente si sta dicendo che l’abuso può far male, ne siamo tutti coscienti. Noi, poi, produciamo bevande alcoliche, quindi qualcosa di cui non bisogna abusare”.

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EFA News - European Food Agency
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