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Tassoni, la cedrata si rinnova (partendo da 230 anni di storia)

Matteo Lunelli spiega le strategia di sviluppo dello storico brand

"Questo piano di rilancio è costruito sulle solide basi della tradizione Tassoni, marchio iconico che ha più di due secoli di storia. Quindi è costruito su valori che non cambieranno, valori come il legame con il territorio, perché Tassoni è basata a Salò, sul Lago di Garda, e sempre lo sarà. E poi la lavorazione artigianale, l’uso di aromi solo naturali. Questi valori rimangono, sono cose che non cambiano, come la ricetta della nostra cedrata che è una ricetta segreta che noi custodiamo gelosamente". Parola di Matteo Lunelli, ad dell'omonimo gruppo che ha avviato un piano di rilancio della storica azienda, acquisita dal 2019. 

"Al tempo stesso - prosegue Lunelli - vogliamo rendere questa marca più contemporanea. Ci sono tante novità e siamo orgogliosi di presentarle in occasione del 230° compleanno dell’azienda. A partire da una nuova identità visiva contemporanea. E nuova collezione che si arricchisce tra l’altro di una gamma dedicata alla mixology.

Puntate forte sul segmento della mixology?

Sì, c’è un ampliamento di prodotti importanti, tutti costruiti insieme al nostro mastro erborista. Alcune di queste bibite sono state create dialogando con la community dei bar tender e dei barman più prestigiosi. In primis mi piace citare la Tonica Superfiner: abbiamo creato un prodotto ideale per la miscelazione, ad esempio per creare il gin tonic. Un prodotto che si arricchisce con un’essenza di foglie di alloro che sono raccolte sul lago di Garda dal nostro mastro verdurista. Oltre alla gamma ampliata per la mixology, è stato rinnovato il nostro meraviglioso chinotto, e in più abbiamo creato addirittura un gin, un gin Tassoni, anche perché abbiamo una lunga tradizione di distillazione.

È una novità assoluta il gin?

Assolutamente sì, Tassoni ha sempre distillato, anche perché gli aromi naturali sono frutto di distillazione, quindi c’è un saper fare molto forte. Abbiamo creato un gin con nove botaniche molto particolari, un gin che nella tradizione Tassoni ha anche un’essenza di cedro ma è arricchito con bacche di ginepro solo italiane e poi altre botaniche come la foglia di fico, l’alloro, il coriandolo, abbiamo i rizomi di iris, i boccioli di rosa centifoglia, veramente un gin molto interessante perfetto per la mixology.

La mixology è un settore molto importante, in espansione da parecchi anni: come lo approccerete? State studiando anche una strategia per la distribuzione?

La distribuzione, per quanto riguarda Tassoni, in Italia seguirà il canale dei grossisti per raggiungere i bar e il canale Horeca. Nel mondo troveremo dei partner e dei distributori nuovi, stiamo già dialogando con alcuni di loro. In molto casi eravamo in attesa di poter presentare il portafoglio completo e la nuova collezione, la nuova immagine di Tassoni, quindi questo è un nuovo inizio di un marchio che deve crescere in Italia e deve crescere anche nel mondo.

La cedrata alla conquista dei mercati esteri?

Principalmente oggi Tassoni è italiana, la cedrata è una bibita tipicamente italiana. C’è una piccola presenza internazionale ma è tutto da fare. Però è una grande avventura, entusiasmante che pensiamo abbia un’enorme potenzialità.

Tassoni rimarrà una azienda indipendente?

E' una partecipata dalla nostra Lunelli Holding, quindi fa parte di quello che è il gruppo Lunelli, però la filosofia è quella di mantenere ciascuna delle aziende fortemente radicata sul suo territorio, di mantenere l’autenticità, la tradizione. Tassoni è comunque una società indipendente, basata a Salò, con un sito produttivo a Salò, dove è nata nel 1793. L’idea del Gruppo Lunelli è quella di creare un gruppo dell’Eccellenza del bere italiano. La nostra filosofia è quella di fare in modo, come dicevo prima, che ciascuna azienda dal punto di vista produttivo sia indipendente, mantenga la sua storia, la sua identità, per creare prodotti di eccellenza, ma ci sono anche funzioni del gruppo Lunelli che sono messe a fattori comune per sfruttare le sinergie potenziali, ad esempio sul fronte della distribuzione, del marketing, dell’innovazione, del controllo di gestione, della finanza. Questi sono fattori che possiamo mettere a vantaggio e a sistema. Ad esempio lanciamo questo progetto che è sì frutto del know-how di Tassoni, ma che ha avuto il contributo di tutti i manager e collaboratori del gruppo Lunelli.

Voi siete storicamente nel settore dei vini, come è nato l'interesse per questo nuovo segmento?

Innanzitutto mi piace far notare che eravamo già analcolici con l’acqua. Noi siamo produttori di acqua minerale Surgiva dal 1988. Tra l’altro Tassoni e Surgiva seguiranno in molti casi dei canali comuni, canali dei grossisti, della distribuzione sarà comune tra Surgiva e Tassoni, anche lì troveremo delle sinergie. Io credo che siano due mondi affascinanti, molto diversi, la nostra storia è il vino, è dove siamo nati, abbiamo portato la nostra filosofia da produttori di vino nel modo in cui guardiamo al prodotto. D’altro canto è anche un settore che ha le proprie logiche e dobbiamo anche impararle in un certo senso. Però Tassoni aveva già in sé questo know-how. L’idea, come dicevo, è quella di rappresentare l’eccellenza del bere italiano, che parte da bibite come la cedrata, che è iconica, dalla bibita ai fiori di sambuco, dal chinotto e arriva fino, nel gruppo Lunelli, al metodo classico, Doc Ferrari, Prosecco Superiore, i vini fermi e la grappa.

Tassoni è stata accomunata per molti anni alla voce di Mina: cercherete un nuovo testimonial per la comunicazione? Cosa state studiando?

Mina fa parte della storia di Tassoni ed è molto legata a Tassoni. Questo è molto bello. Il jingle di Mina resterà sempre nella storia di Tassoni come qualcosa di iconico. Oggi non abbiamo ancora identificato un nuovo testimonial. Stiamo costruendo una nuova immagine, una nuova comunicazione, magari in futuro potrà esserci una nuova collaborazione, sarebbe molto bello.

agu - 30471

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