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Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

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Purina e Consorzio Doc Prosecco insieme per agricoltura rigenerativa

Presentato a Vinitaly un aggiornamento del programma LENs, in collaborazione con diversi partner

In occasione della fiera internazionale Vinitaly (VR), Purina, azienda leader in Europa nella cura dei pet, ed il Consorzio di Tutela Doc Prosecco hanno presentato l’attuale stato dell’arte del progetto LENs™ (Landscape Enterprise Networks), per ripercorrere quanto fatto rispetto all’avvio del programma italiano nel 2021 e fornire un’indicazione sulle progettualità future. L’incontro è stata l’occasione per Purina per spiegare come LENs rappresenti la concretizzazione di uno dei principali impegni dell’azienda verso l’ambiente.
 
Oltre a Nestlé Purina e Consorzio di Tutela Doc Prosecco, protagonisti dell’incontro anche Veneto Agricoltura e le aziende agricole del territorio veneto e friulano che sono state coinvolte per investire in tecniche di agricoltura e viticoltura rigenerative. Il contesto fieristico dedicato al vino e ai distillati è stata l’occasione per ampliare il tema dell’agricoltura rigenerativa non solo in relazione al settore vinicolo, ma più come un approccio di salvaguardia e tutela del territorio in cui ogni operatore locale può giocare un ruolo fondamentale.

Per Purina e Consorzio Tutela Prosecco Doc il contesto di Vinitaly ha fornito l’occasione per presentare lo stato di avanzamento del progetto LENs e approfondire il tema dell’agricoltura rigenerativa, un approccio agricolo che mira a migliorare la salute del suolo, la biodiversità e ridurre gli impatti ambientali a lungo termine delle colture promuovendo sistemi agricoli più sostenibili e resilienti.
 
Questo tipo di agricoltura, infatti, può portare diversi e concreti benefici per il pianeta e allo stesso tempo garantire un reddito adeguato ai coltivatori sia nel breve che nel lungo termine. Le performance delle misure implementate vengono valutate tramite un sistema di monitoraggio – report e verifica, al fine di garantire concretamente:
 
-il miglioramento della biodiversità attraverso la rotazione delle coltivazioni, l'uso di colture di copertura e tecniche per la riduzione dell'uso di pesticidi e fertilizzanti chimici;

-la conservazione del suolo attraverso la copertura continua del terreno, la rotazione delle colture e la riduzione delle lavorazioni, senza inversione degli strati, con l’obiettivo di proteggere il suolo dall'erosione e dalla perdita di nutrienti;

-l’aumento della fertilità del suolo utilizzando la rotazione delle colture, copertura continua, riduzione delle lavorazioni e l'uso di letami e compost di qualità;

-la riduzione delle emissioni di gas serra legate all'agricoltura, come l'emissione di metano dall'allevamento di bestiame e di gas serra derivanti dalle lavorazioni e dalla produzione e dall'uso di fertilizzanti e fitofarmaci di sintesi;

-la salvaguardia della risorsa idrica, attraverso l’irrigazione di precisione e la riduzione di input chimici nella gestione agricola;

-una maggiore resilienza delle colture alle condizioni climatiche estreme, come periodi di siccità o piogge intense. 

È stato inoltre momento di confronto con le aziende agricole che hanno aderito al progetto per approfondire le motivazioni per cui hanno deciso di partecipare. Queste realtà, infatti, sono sempre più consapevoli dell’impatto che la filiera ha sull’ambiente e si stanno sempre più impegnando per mitigare i loro effetti, promuovendo un approccio responsabile e sostenibile.
 
“L’agricoltura rigenerativa è un approccio agricolo che cerca di ripristinare e migliorare la salute del suolo, la biodiversità, il ciclo idrologico e il benessere delle comunità agricole. Questo tipo di agricoltura, se adottata su scala territoriale, può portare numerosi benefici concreti per il pianeta, tra cui: miglioramento della biodiversità, conservazione del suolo, riduzione delle emissioni di gas serra, aumento della fertilità del suolo, maggiore resilienza alle condizioni climatiche estreme”, afferma Nicola Dell’Acqua, direttore di Veneto Agricoltura. “Di conseguenza LENs è coerente con le sperimentazioni di lungo periodo in corso presso le aziende pilota dell’Agenzia, finalizzate alla messa a punto di pacchetti olistici innovativi di pratiche agricole, compatibili con la qualità dell’ambiente, in grado di ripristinare la fertilità dei terreni nonché di garantire la qualità dei prodotti e il reddito degli agricoltori, al contempo mitigando il cambiamento climatico. Per la diffusione di tali innovazioni abbiamo bisogno di operatori fortemente impegnati e consapevoli che vogliano lavorare insieme per il futuro del nostro territorio”.
 
Attraverso il progetto LENs, Purina, da sempre attiva sul territorio del Veneto Orientale e della bassa Friulana grazie allo stabilimento produttivo di Portogruaro (Ve), contribuisce a promuovere azioni mirate a favore di un'agricoltura rigenerativa, che mirano a conservare e ripristinare i terreni agricoli e il loro ecosistema. Ciò rappresenta un tassello importante all’interno dei sei impegni ben definiti da Purina per i pet, per le persone e per l’ambiente.
 
“Abbiamo iniziato il nostro percorso portando il progetto LENs in Italia due anni fa e siamo soddisfatti del coinvolgimento delle diverse aziende agricole e dei risultati che stiamo vedendo. Siamo convinti che sia un percorso da fare insieme ai nostri partner non solo per imparare a lavorare in maniera differente ma anche per promuovere l’adozione di un’agricoltura rigenerativa in grado di supportare la conservazione della biodiversità e ripristinare le capacità del suolo”, dichiara Rafael Lopez, Regional Director Italia e Sud Europa di Purina. “Per noi di Purina, non è fondamentale solamente monitorare e supportare le nostre catene di approvvigionamento per accertarci che le nostre forniture siano prodotte in maniera responsabile e nel rispetto dell’ambiente, ma vogliamo anche restituire valore ai territori in cui operiamo per lasciare un ambiente prospero e favorevole alle generazioni future”.

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EFA News - European Food Agency
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