Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

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Emilia-Romagna: 154,6 mln euro per riduzione emissioni

Finanziamenti per efficienza stoccaggi e tecniche spandimento liquami e fertilizzanti

Ridurre le emissioni di inquinanti. Intervenire simultaneamente su trasporti, combustione di biomasse, agricoltura, ma anche sull’industria, e farlo sia su scala estesa (di bacino padano e nazionale) che locale. E prevenire gli episodi di inquinamento acuto, riducendo i picchi locali. Questi, in sintesi, gli obiettivi strategici del Piano aria integrato regionale (Pair) 2030, che può contare su risorse pari a 154,6 milioni di euro, 64 dei quali verranno impiegati nel primo triennio.

Dopo un lungo e articolato percorso di confronto con moltissimi interlocutori, oggi il Pair è stato adottato in giunta. Ora inizia un percorso che porterà il Piano alla discussione in aula nell’ambito della assemblea legislativa.

“Il nostro Piano parte, per la prima volta, con una dotazione di risorse - ha spiegato Irene Priolo, vicepresidente con delega all’Ambiente- che saranno ulteriormente incrementate con altre fonti di finanziamento. Non solo. Non dimentichiamo che si potranno evitare costi conseguenti all’inquinamento atmosferico, grazie alle riduzioni emissive previste: parliamo, questa la nostra stima, di 643 milioni di euro di costi evitati, di cui 637,5 solo per gli aspetti sanitari. Sicuramente- ha aggiunto la vicepresidente- le misure messe in campo negli anni scorsi con il precedente Piano hanno contributo a migliorare la situazione dell’inquinamento atmosferico, ma non basta, perché l’aria del bacino Padano resta un problema reale”.

“Ora - ha concluso Priolo - proponiamo un Piano che non pone unicamente delle restrizioni, ma offre soprattutto delle opportunità, a partire da quello dell’innovazione del sistema produttivo fino al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Ma questi risultati si potranno raggiungere solo se, insieme, istituzioni, cittadini e imprese andranno nella stessa direzione”.

In particolare per agricoltura e zootecnia, sono previsti bandi di finanziamento per la copertura delle vasche, l’efficienza degli stoccaggi e le tecniche di spandimento per liquami e fertilizzanti, ma anche l’obbligo di interramento degli effluenti zootecnici entro le 12 ore dallo spandimento, oltreché l’obbligo di copertura di vasche e lagoni di stoccaggio a partire dal 1° gennaio del 2030. A partire dal 1° gennaio 2026, nelle zone Pianura ovest, est e agglomerato, ci sarà l’obbligo di incorporare nel terreno i fertilizzanti a base di urea nel più breve tempo possibile e, comunque, entro le 24 ore successive allo spandimento.

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EFA News - European Food Agency
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