Il trasporto degli animali vivi è un tassello importante nel contesto del benessere animale. Le differenze di costi da Paese a Paese incentivano lo spostamento di bovini, ovini, caprini, equini e polli all'interno dell'Unione Europea a bordo di camion specializzati. Oltre un terzo dei viaggi per questi animali destinati all'allevamento, all'ingrasso o al macello dura oltre otto ore. A metterlo in luce è un'analisi pubblicata dalla Corte dei Conti dell'Unione Europea.

“Trasportare gli animali per lunghi tragitti può avere conseguenze negative sul loro benessere”, denuncia Eva Lindström, membro della Corte e curatrice del rapporto. “La normativa dell’UE in materia di trasporto degli animali non è fatta rispettare in modo uniforme da parte degli Stati membri: vi è il rischio che i trasportatori possano sfruttare le scappatoie derivanti dalla diversità dei regimi sanzionatori nazionali”.

Il rapporto segnala il rischio che la notevole lunghezza di viaggi sia frutto di una deliberata scelta dei vettori: evitare il transito in quei Paesi Ue che fanno rispettare in modo più rigoroso i regolamenti sulla sicurezza degli animali in viaggio. Infrangere le regole, può comportare vantaggi economici, incentivati dal fatto che normalmente gli ordinamenti nazionali non impongono sanzioni dissuasive. 

Per contro, la Corte dei Conti Europea sollecita il rispetto per la sicurezza e la salute degli animali, ad esempio, avvicinando i luoghi di macellazione al sito produttivo o anche collocando gli stessi macelli a bordo degli automezzi. La Corte propone anche la soluzione dell'etichettatura a garanzia del benessere degli animali, ai fini di incoraggiare i produttori a una maggior trasparenza e sostenibilità.

In conclusione, i relatori del rapporto della Corte dei Conti Europea suggeriscono l'informatizzazione dei trasporti di animali vivi, di modo da tracciare i loro spostamenti, centralizzando i dati e monitorando in modo più diretto il rispetto del loro benessere.