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CLARA MOSCHINI

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La biosicurezza digitale al servizio della salute negli allevamenti

Al convegno Unitec del 7 giugno sarà presente Tim Nelson inventore di Farm health guardian

Prosegue senza sosta l’organizzazione di Truckability 2023, l’evento organizzato da Unitec Hub One Health in collaborazione con Cid Lines An Ecolab Company (vedi EFA News). L'evento, dedicato al tema della biosicurezza nei trasporti di animali e derrate alimentari, si terrà al Palace Hotel di Cremona il 7 giugno 2023 a partire dalle ore 9 in occasione della Giornata mondiale sulla sicurezza alimentare.

Tra i relatori, italiani e stranieri, che interverranno al convegno, ci sarà anche il canadese Tim Nelson, ideatore di Farm health guardian, soluzione di biosicurezza digitale che può essere utilizzata da tutti gli attori della catena produttiva per mitigare il rischio legato alla diffusione di malattie potenzialmente trasmissibili attraverso il trasporto di animali e derrate alimentari. Nel 2022 Farm health guardian ha vinto il Livestock innovation award all’Outdoor farm show del Canada. 

"I riscontri che ci arrivano dagli operatori che utilizzano Farm health guardian sono positivi -spiega Nelson- e vanno in questa direzione perché si tratta di un sistema veloce e preciso che fornisce informazioni sull’area che potrebbe essere interessata dal rischio di trasmissione non identificata prima, sulle modalità di esecuzione dei protocolli di pulizia e disinfezione e sulle zone dove malauguratamente non sono eseguiti correttamente". 

"Tutto questo -aggiunge- è accompagnato da un sistema di messaggistica istantanea che invia avvisi e importanti messaggi di biosicurezza attraverso le varie reti non appena viene identificato un problema. Uno dei nostri più importanti clienti ci ha detto che grazie all'utilizzo di Farm health guardian il suo team può imporre restrizioni di movimento laddove serve e condurre tracciati di biosicurezza quasi in tempo reale riducendo il rischio di diffusione di malattie con un notevole risparmio di ore di lavoro”. 

“La tracciabilità in tempo reale di Farm health guardian -prosegue Nelson- consente la gestione proattiva di focolai di malattie o sospetti focolai prima che l’agente patogeno abbia avuto il tempo di diffondersi, riducendo a pochi minuti un’analisi che in altre condizioni richiederebbe diversi giorni”. I punti critici? “Partirei innanzitutto dalla formazione del personale -sottolinea Nelson- perché l’adesione a buoni protocolli di biosicurezza è importante tanto quanto quella di assicurare correttamente agli animali cibo e acqua". 

"Investire nello sviluppo e nella gestione di un sistema che permette di impedire agli agenti patogeni di entrare in azienda è molto più conveniente di un trattamento farmacologico necessario per curare gli animali malati -aggiunge-. I trasporti rappresentano inevitabilmente un punto critico nella potenziale diffusione di malattie: è anche per questo che i primi a comprendere l’importanza dell’utilizzo di sistemi innovativi come Farm Health Guardian devono essere i titolari di tutte le aziende che formano la filiera produttiva, che a loro volta sapranno trasmetterne i vantaggi al personale”.

“Tutti gli operatori coinvolti nel processo produttivo di derrate alimentari -prosegue Nelson- devono riconoscersi come professionisti della biosicurezza, un ruolo che spetta loro di diritto se nella tutela della salute e del benessere animale vogliono svolgere correttamente il loro compito. La tecnologia, in questo caso legata alla biosicurezza, e le persone sono ovviamente due cose diverse ma complementari. Possiamo affermare che la biosicurezza riguarda in primis la gestione delle persone, che devono essere in grado, anche grazie alla tecnologia, di proteggere gli animali di cui si prendono cura in allevamento come nelle successive fasi di macellazione e trasformazione”.

Difficile fare una stima economica sui risparmi e sui vantaggi produttivi generati dall’adozione di Farm health guardian. “Non è semplice fare una valutazione accurata perché ogni tipo di allevamento è diverso, ha le sue peculiarità e i fattori coinvolti nella trasmissione di patogeni possono essere numerosi -risponde Nelson-. Tuttavia, sappiamo che in un allevamento di scrofe in Italia un focolaio di PRRSv può avere un costo di circa 250 Euro/scrofa: è evidente che se l’adozione di un sistema come il nostro può impedire l’infezione anche di una sola scrofa il risparmio è enorme". 

fc - 30903

EFA News - European Food Agency
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