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Sant'Anna cresce nel beverage

Escusivo, parla l'ad Alberto Bertone

Il nome Sant'Anna è associato in primo luogo alle acque minerali ma, in realtà, i prodotti dell'azienda piemontese sono molteplici e coprono un'ampia gamma del beverage non alcolico. Se la maggior parte delle industrie alimentari intervengono sui loro prodotti per integrarli e renderli più sofisticati, nel caso di Acqua Sant'Anna avviene il contrario: la bevanda, qualunque essa sia, va trattata affinché rimanga più naturale e genuina possibile. In dieci anni, il fatturato del gruppo è triplicato, raggiungendo i 320 milioni di euro. Quanto alla sostenibilità, Sant'Anna sta lavorando in modo particolare sulla plastica, utilizzando eco-bottiglie e puntando su trasporti a basso impatto ambientale. Di questo e di molto altro ha parlato in esclusiva a EFA News l'amministratore delegato dell'azienda di Vinadio (Cn), Alberto Bertone

Dopo aver lanciato negli anni scorsi, la linea di tè freddi SanTHE', l'integratore Sant'Anna Beauty e le acque fruttate Fruity Touch, a partire da maggio, l'azienda proporrà sul mercato Sant’Anna Protein, disponibile nelle due versioni tropical e frutti verdi+menta, entrambe prive di zuccheri, conservanti, coloranti e glutine. "Con l'acqua facciamo un miliardo e mezzo di bottiglie ma ora stiamo cercando di allargare su altri prodotti a base acqua più naturali rispetto a quelli che si trovano sul mercato delle bibite", spiega Bertone. "In particolare le mamme cercano di dare ai propri bambini prodotti naturali con meno zuccheri, Abbiamo quindi lanciato bevande a base, ad esempio, di frutti rossi, zenzero o guaranà".

Come pressoché tutte le aziende e i privati, Acqua Sant'Anna deve vedersela con i rincari energetici, pertanto sta puntando su "impianti moderni che consumino il meno possibile". Impossibilitata a investire sul fotovoltaico, trovandosi gli stabilimenti in un'area montana poco esposta al sole e con numerosi vincoli paesaggistici, la dirigenza di Sant'Anna sta puntando su altri metodi come quello dei camion a idrogeno o alla logistica su rotaia: "Stiamo anche provando con l'autoproduzione di gas ma c'è troppa burocrazia", lamenta Bertone.

Dove il Gruppo Sant'Anna sta diventando davvero all'avanguardia, comunque, è nel riciclo della plastica. Già dieci anni fa, l'azienda cuneese aveva realizzato Sant'Anna Bio Bottle, un tipo di contenitore completamente privo di petrolio ma realizzata con un biopolimero di origine vegetale, che conserva le stesse caratteristiche tecniche delle comuni plastiche, ma si dissolve dopo l'uso in meno di 80 giorni nel compost. Oggi Sant'Anna sta andando oltre, con l'introduzione di una speciale "cauzione". Il presidente Bertone ha così illustrato il metodo: "Viene maggiorato il prezzo di 5 centesimi, i quali sono restituiti nel momento in cui si restituisce la bottiglia vuota presso apposite macchinette. Dove questo metodo viene applicato - in Germania e in altri 40 Paesi nel mondo - non c'è più una bottiglietta per terra, perché la gente le recupera, portandole alle macchinette che si trovano nei supermercati o nei condomini. Viene recuperata soltanto la plastica tracciata con codice a barre, così siamo sicuri che si tratta di una plastica di qualità. Questo è fondamentale soprattutto dal punto di vista dell'ambiente, è un modo per togliere dall'ambiente qualunque bottiglia, così nessuno butta più via i soldi oppure, chi le trova, le raccoglie e le porta alla macchinetta al posto del maleducato di turno".

Un ulteriore risvolto della produzione sostenibile del Gruppo Sant'Anna è costituito dall'automatizzazione e dalla robotizzazione, grazie alla quale "ci siamo differenziati da tutte le altre aziende sul mercato", sottolinea Bertone. "Abbiamo lanciato dei carrelli robotizzati che ci permettono di essere molto più efficienti e, soprattutto, di tracciare in modo certo i nostri prodotti. Invece quando lo stesso lavoro viene fatto dall’uomo, la confusione e gli errori sono molti di più di quelli fatti dalla macchina". 

Inoltre, spiega il presidente e amministratore delegato del Gruppo Sant'Anna, "al momento è difficilissimo trovare persone che vengano a lavorare da noi, disposte a percorrere un'ora di macchina ogni giorno. Quest'anno, poi, che tutti i problemi del mondo produttivo sono esplosi non si trova più personale. C'è anche il problema che non piove e non nevica da tempo. Per fortuna abbiamo ancora tanta acqua e abbiamo innovato e progettato", conclude Alberto Bertone.

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EFA News - European Food Agency
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