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Guerra del grano, spiraglio dalla Commissione Ue

Accordo per la ripresa del transito del grano ucraino attraverso 5 paesi

Dopo che la recente telefonata, pochi giorni fa, del leader turco Recep Erdogan allo "zar" russo Vladimir Putin sembrava avere aperto qualche spiraglio sulla guerra del grano, adesso arrivare un altro segnale incoraggiante direttamente dall'Ue. Venerdì scorso, 28 aprile, la Commissione Europea ha raggiunto un accordo di principio per consentire la ripresa del transito del grano ucraino attraverso cinque Paesi dell'Ue che avevano imposto restrizioni. 

I cinque paesi sono: Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia. In un messaggio su Twitter, il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha fatto notare che l'esecutivo Ue ha raggiunto "un accordo di principio" con i cinque "per rispondere alle preoccupazioni degli agricoltori dei Paesi UE vicini e dell'Ucraina". I cinque Paese avevano a suo tempo espresso il timore che il grano ucraino, destinato a essere esportato in altri Paesi, finisse nei loro mercati locali, facendo scendere i prezzi per gli agricoltori locali. E invece, come sottolinea Dombrovskis, l'accordo si è chiuso venerdì scorso anche perché "include misure di salvaguardia" per quattro prodotti dei paesi sottoscrittori l'intesa: grano, mais, colza e semi di girasole".

Intanto, l'Ucraina continua a protestare contro le restrizioni alle importazioni di grano. Secondo fonti europee, il ministero degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato sabato scorso di aver inviato il giorno prima una serie di note all'ambasciata polacca e all'ufficio di rappresentanza dell'Ue a Kiev, esprimendo il proprio "disappunto per la situazione" e affermando che le restrizioni alle esportazioni di grano attraverso il blocco commerciale europeo sono "categoricamente inaccettabili". Secondo il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, le note sarebbero state inviate prima dell'annuncio del nuovo accordo da parte della Commissione europea.

Il grano ucraino a basso prezzo ha invaso il mercato dell'Ue dall'inizio dell'invasione russa nel Paese. In una lettera inviata alla Commissione europea a fine marzo, diversi Paesi dell'Europa centrale hanno chiesto misure per limitare le distorsioni del mercato causate dall'afflusso di importazioni ucraine.

Di fatto con l'accordo siglato venerdì scorso si sblocca una situazione che si era incancrenita proprio nei primi giorni della scorsa settimana, quando la Commissione Europea aveva deciso di vietare le esportazioni di grano e semi oleosi ucraini in Romania fino al 5 giugno, creando una crasi tra i cinque paesi: la Romania, infatti, non ha applicato il divieto, mentre Polonia, Ungheria, Bulgaria e Slovacchia avevano comunque deciso di adottare misure unilaterali per proteggere i loro mercati locali dal grano ucraino a basso prezzo. E mentre il ministro dell'Agricoltura rumeno, Petre Daea sosteneva che le misure della Commissione dovevano essere condizionate al ritiro dei divieti unilaterali da parte degli Stati, il responsabile per l'Agricoltura dell'Ue Phil Hogan lavorava all'accordo, arrivato nelle ultime ore prima del ponte del primo maggio.

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EFA News - European Food Agency
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