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CLARA MOSCHINI

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Piove e il Po sale al livello più alto da gennaio

Al Ponte della Becca (Pavia) il fiume è risalito di oltre mezzo metro in 24 ore

Piove, finalmente. Magari non quanto ci sarebbe bisogno ma piove. Una buona notizia, visto che la pioggia ha fatto salire il livello idrometrico del fiume Po al livello più alto dall’inizio dell’anno. Le precipitazioni a cui stiamo assistendo in queste ore sono importanti per salvare le semine primaverili di mais, girasole, soia e riso: a preoccupare, adesso, sono le bombe d’acqua e la grandine per i danni irreversibili che provocano alle coltivazioni in campo. 

Tutto questo emerge dal monitoraggio di Coldiretti al Ponte della Becca (Pavia) dove il Po, con l’allerta meteo rossa in Emilia Romagna e gialla in altre nove regioni, è risalito di oltre mezzo metro in 24 ore, ben sopra i -3 metri recenti. La secca del Po è rappresentativa della situazione in cui si trovano fiumi e laghi nel nord Italia con le ultime precipitazioni che rappresentano una boccata di ossigeno anche per circa 300mila aziende agricole in difficoltà per il lungo periodo di siccità che, sottolinea Coldiretti in un comunicato, "colpisce anche le colture autunnali come il frumento, l’orzo, l’erba medica e le altre foraggere".

Se la pioggia è dunque attesa per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente soprattutto se accompagnati da grandine, aggiunge Coldiretti, "provocano danni irreparabili alle coltivazioni e ai frutteti ma anche frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento". 

"La caduta della grandine nelle campagne -precisa l'organizzazione nella nota- è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro". La grandine, spiegano gli esperti, colpisce i frutticini proprio nei primi giorni di formazione in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione.

"L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che -conclude la nota di Coldiretti- si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne".

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EFA News - European Food Agency
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