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CLARA MOSCHINI

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Pomodoro/2. Confagricoltura: riconoscere il giusto prezzo

La proposta di 135 Euro a tonnellata non può essere accettata dagli agricoltori

I prossimi giorni saranno decisivi per la campagna del pomodoro. Finora restano intatte le distanze tra parte agricola e industriale, con quest’ultima irremovibile nel non voler riconoscere il prezzo auspicato di 150 Euro a tonnellata, già individuato da operatori nazionali ed esteri. Sulla questione interviene Confagricoltura che evidenzia la necessità di una "trattativa aperta sulla base delle condizioni di mercato, in un contesto che identifica il prodotto italiano top quality ma non lo riconosce agli agricoltori dal punto di vista dei prezzi".

Nei giorni scorsi le parti si sono incontrate, ma l’industria è rimasta ferma sulle sue posizioni, proponendo 140 Euro a tonnellata per un accordo annuale, oppure 135 Euro a tonnellata per due anni (vedi EFA News): una proposta che, sottolinea Confagricoltura, "non può essere accettata dagli agricoltori, alla luce degli incrementi dei costi e delle prospettive di mercato". 

Il 2022 è stato un anno nero per il comparto sul fronte dei costi, aggiunge l'organizzazione: ai rincari di energia, gasolio agricolo e fertilizzanti si aggiungono oggi quelli delle materie prime, dalle piantine ai materiali per la coltivazione in campo al costo dell’acqua, che prevede aumenti fino al 20%. Sul mercato il prodotto trasformato sta andando molto bene, anche nel canale horeca: la richiesta di passate, polpa e concentrati rimane alta e con quotazioni del prodotto che, sia in Italia, sia all’estero, sono in aumento. Dovremmo colmare il gap tra quello che viene riconosciuto ai coltivatori e il prezzo allo scaffale. 

"L’Italia -sottolinea Confagricoltura in una nota- è il terzo produttore mondiale dopo la California e la Cina, e non può permettersi di arretrare ulteriormente: soltanto lo scorso anno le superfici si sono ridotte dell’8% e la produzione del 10%”. L’auspicio dell’organizzazione è di arrivare entro fine settimana a un’intesa che riconosca il giusto prezzo alla parte agricola, in un’ottica di collaborazione e valorizzazione dell’intera filiera italiana. 

Domani è previsto un ulteriore incontro tra agricoltori e industriali e si apre anche Macfrut a Rimini, dove non mancheranno momenti di confronto auspicabilmente costruttivi. "Sarebbe altrimenti la prima volta che non si addiviene a un accordo", conclude la confederazione.

fc - 31141

EFA News - European Food Agency
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