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Aviaria: Francia allenta le misure

Il ministero dell'Agricoltura transalpino revoca i controlli. Attenzione in tutta Europa

Dopo un mese di assenza di nuovi casi di Hpai, l'influenza aviaria ad alta patogenicità nel pollame commerciale, la Francia ha iniziato a revocare le misure di controllo della malattia. Pochi giorni fa, infatti, il ministero dell'Agricoltura francese ha revocato alcune delle restrizioni imposte lo scorso inverno: la mossa è giustificata, secondo le autorità, dal fatto che la situazione "si è stabilizzata". 

Dall'inizio dell'inverno 2022-2033, secondo il ministero, ci sono stati 314 focolai confermati negli allevamenti di pollame della Francia continentale, tutti collegati al sierotipo H5N1 del virus Hpai. Nella sua ultima dichiarazione ufficiale, il ministero dell'Agricoltura sottolinea che continuano a essere rilevati nuovi casi di infezione da H5N1 tra gli uccelli selvatici del Paese.

La "stabulazione obbligatoria" del pollame, cioè l'allevamento in appositi locali o recinti, è stata revocata in tutto il Paese, ad eccezione di alcune sacche in cui il rischio di Hpai rimane alto: in particolare, alle anatre e alle oche domestiche può essere consentito l'accesso alle aree esterne, a condizione che queste siano adattate in modo da ridurre al minimo il rischio di contatto con gli uccelli selvatici. 

Nonostante l'allentamento delle restrizioni, le autorità sottolineano la necessità che i produttori mantengano alti i livelli di biosicurezza e di vigilanza intorno ai loro allevamenti. Inoltre, il ministero ha annunciato una riduzione del 50% della sorveglianza delle malattie negli stormi di uccelli acquatici: questo vale per il Pays de la Loire e la Bretagna, rispettivamente regioni dell'ovest e del nord-ovest della Francia, e per il dipartimento sudoccidentale di Deux-Sèvres, aree particolarmente colpite dall'Hpai nella scorsa stagione. 

Se la Francia decide per un allentamento delle misure e, come abbiamo anticipato a inizio aprile, punta sulla vaccinazione (vedi EFA News) la situazione in Europa continua a essere allarmante: solo quest'anno sono stati confermati 1.893 focolai di Hpai in 23 Stati membri dell'Unione Europea, secondo l'ultimo aggiornamento del Sistema informativo sulle malattie animali della Commissione europea risalente al 21 aprile. Il totale è superiore di 33 unità rispetto al precedente rapporto di sette giorni prima.

Con 563 casi dall'inizio di gennaio, la Germania si conferma come la nazione con il maggior numero di focolai: la Francia è salita a 299, seguita da Paesi Bassi (207), Italia (167), Belgio (148), Svizzera (122), Austria (111) e Danimarca (61). A confermare ufficialmente all'Ue nuovi casi di influenza aviaria nei volatili selvatici negli ultimi 14 giorni sono stati anche Repubblica Ceca, Ungheria, Repubblica d'Irlanda, Lituania, Polonia, Spagna, Svezia e Regno Unito. 

In Italia, il numero di focolai collegati allo stesso virus nel 2023 è salito a 10, secondo l'autorità sanitaria nazionale e l'IzsVe, l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. Secondo il rapporto del Woah (World organization for animal health), l'Organizzazione mondiale della sanità animale, tra i focolai più recenti, due si sono verificati in allevamenti da cortile (in Lombardia e in Emilia-Romagna) e uno ha interessato un numero non dichiarato di tacchini da carne in Veneto.

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EFA News - European Food Agency
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