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Gioia Tauro, maxi sequestro di cocaina nascosta nelle banane

Operazione di GdF e AdM: oltre 2 tonnellate di droga in 78 tonnellate di frutti esotici

"Complimenti alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle dogane e dei Monopoli per la complessa operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che ha consentito di intercettare un traffico internazionale di sostanze stupefacenti e di sequestrare nel porto di Gioia Tauro, un ingente quantitativo di cocaina". 

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ha così commentato l'operazione delle autorità investigative che hanno scoperto ieri un carico eccezionale di cocaina partito dall’Ecuador che aveva come destinazione l’Armenia. Parliamo di 2,734 tonnellate di cocaina purissima bloccate in Italia, nel porto di Gioia Tauro: contenuta in container refrigerati e lunghi oltre 12 metri, era nascosta in un carico di frutta composto da 78 tonnellate di banane. 

I finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria e i funzionari dell’Ufficio dogane hanno trovato l'ingente carico in due container provenienti da Guayaquil e destinati al paese asiatico attraverso il porto di Batumi, in Georgia. L’operazione che ha portato al sequestro delle quasi tre tonnellate di cocaina, finalizzata al contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, è stata condotta con il coordinamento e la direzione della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.

“L’eccezionale risultato conseguito -si legge in una nota- è il frutto di un’attività di intelligence e di analisi costante delle rotte commerciali che dal Sud America giungono al Mar Nero, transitando dallo scalo calabrese. Gli approfondimenti sulla documentazione reperita e i controlli incrociati, effettuati mediante le banche dati, sulle società coinvolte nell’operazione hanno confermato le ipotesi investigative e la necessità di procedere all’ispezione dei due box refrigerati in cui era nascosta la cocaina". 

"La cocaina -prosegue la nota- è stata individuata dopo lunghe e complesse operazioni di ricerca, con l’ausilio di sofisticati scanner in dotazione all’Ufficio dogane e delle unità cinofile della Guardia di Finanza, con il cane antidroga Joel. La sostanza stupefacente sequestrata, risultata di qualità purissima e in perfetto stato di conservazione, avrebbe fruttato ai trafficanti un introito di oltre 800 milioni di Euro“.

“Anche in considerazione dell’ingente quantitativo di droga -si afferma ancora nel comunicato- per le operazioni di trasporto e la successiva distruzione sono stati impiegati oltre 30 militari specializzati della Guardia di finanza che hanno curato il dispositivo di sicurezza. Nei giorni antecedenti all’operazione, le complesse ed articolate attività di analisi di rischio e i riscontri fattuali sui migliaia di contenitori provenienti dal Sud America avevano consentito ai militari della Guardia di finanza e ai funzionari doganali di individuare ulteriori carichi di cocaina per un totale di 600 chilogrammi. Lo stupefacente, in questi casi, era stato occultato in sei container in modalità sempre differenti: tra la merce, in doppi fondi o, ancora, nelle intercapedini esterne dei box". 

"Tutti i container -conclude la nota- trasportavano frutti esotici con provenienza dall’Ecuador e, dopo il transhipment a Gioia Tauro, avrebbero dovuto raggiungere diversi porti, sia in Italia che all’estero, in particolare in Croazia, Grecia e ancora Georgia. Le modalità di occultamento dello stupefacente si dimostrano spesso differenti e sempre in via di evoluzione, obbligando gli investigatori a perfezionare di volta in volta le metodologie operative”. 

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