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Italia partecipa a Oper8, il progetto Ue contro l'uso degli erbicidi

L'università di Pisa con Horizon Europe per metodi alternativi di controllo delle malerbe

Diminuire l'uso di erbicidi in agricoltura e promuovere l'uso dei metodi alternativi per il controllo delle malerbe.
È questo l'obiettivo di Oper8, nuovo progetto triennale Horizon Europe coordinato dall'Università di Atene che coinvolge l'Italia con il Centro di Ricerche Agro-ambientali Enrico Avanzi dell'Università di Pisa insieme ad altri otto partner provenienti da sette Paesi europei.

Per andare incontro alle necessità degli agricoltori italiani, il progetto coinvolgerà tutti gli operatori del settore compresi i consulenti, i rappresentanti dell'industria dei mezzi tecnici e i ricercatori, si spiega in una nota. "Il coinvolgimento degli agricoltori e dei principali portatori di interesse è fondamentale perché il progetto abbia successo -spiega Daniele Antichi, docente di Agronomia e coltivazioni erbacee presso il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa-. I loro feedback e la loro esperienza saranno d'aiuto nello sviluppo dei Piani di azione nazionale e delle future strategie alternative per il controllo non chimico delle malerbe".

Oper8 fornirà indicazioni per i Piani di azione nazionale per il controllo non chimico delle infestanti nelle principali colture: arboricoltura da frutto, olivicoltura, viticoltura, seminativi, colture foraggere, colture orticole di pieno campo. La promozione degli usi alternativi, infatti, appare sempre più una necessità. Sebbene, infatti, gli erbicidi siano la seconda categoria più diffusa di fitofarmaci nell'Ue, essi possono avere un effetto dannoso sull'ambiente, sulle risorse naturali, e sulla salute umana. 

Il numero di principi attivi disponibili, tra l'altro, è sempre più limitato dalla legislazione, mentre l'efficacia di quelli ancora utilizzabili è limitata dall'insorgenza di popolazioni di erbe infestanti resistenti. L'introduzione di metodi alternativi risulta essere ormai cruciale, dunque, per una produzione colturale sostenibile, anche se molti agricoltori sono ancora riluttanti perché li considerano troppo complessi da utilizzare e più costosi.

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EFA News - European Food Agency
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