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CLARA MOSCHINI

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Alluvione/3. In provincia di Ravenna sommerse metà delle coltivazioni

Lucchi (Legacoop): "Bene decreto legge ma ora serve accesso a risorse Pnrr"

Più di metà delle coltivazioni delle Cooperative Agricole Braccianti della provincia di Ravenna sono sommerse dall’alluvione, per un totale di oltre 6mila ettari, ovvero 60 chilometri quadrati. Un’estensione di cui è difficile dare un’idea: per fare un paragone, si tratta di quasi 9mila campi da calcio. 

Sono enormi i danni subiti dalle sette Cooperative Agricole Braccianti della Provincia di Ravenna (Massari, Fusignano, Agrisfera, Terra, Comprensorio Cervese, Campiano, Bagnacavallo e Faenza). Distrutte le colture estensive come grano, orzo, girasole, mais, erba medica. Stessa sorte per le orticole: pomodori, fagiolini, barbabietole, cipolla. Sommersi frutteti, vitigni e vivai di fragole e asparagi. Inoltre, sono stati allagati diversi edifici e strutture; due centri aziendali a Bagnacavallo; la sede, l’agriturismo, la stalla e il biodigestore della Massari. 

Un disastro di dimensioni tali che mette a rischio il lavoro degli oltre 600 soci e dipendenti.
Ma nonostante le difficoltà, le Cooperative agricole braccianti (Cab) hanno dimostrato solidarietà e senso civico, offrendo il loro aiuto alle istituzioni e alla popolazione. 

E' nota la storia di Cab Terra che ha acconsentito al taglio dell’argine per sgravare il canale, che rischiava di fare risalire le acque sino all’abitato di Piangipane e Santerno, oltre al rischio di allagare la zona dell’area industriale ed entrare a Ravenna, allagando 200 ettari propri.

Anche Cab Massari ha acconsentito all'inondazione controllata di parte dei suoi terreni per alleggerire la pressione sull'area industriale di Conselice. Ha inoltre messo a disposizione mezzi, uomini e materiali per il Consorzio di Bonifica, la Protezione civile, i Vigili del fuoco e il Comune.

Cab Comprensorio Cervese ha fornito tubazioni alla Protezione civile. Agrisfera ha fornito al Comune di Sant'Agata un trattore, un mezzo telescopico e molti volontari. Ha anche rinforzato un argine a Mandriole che minacciava di cedere, salvando Sant'Alberto e Mandriole dall'evacuazione. Di fianco a Voltana il Destra Reno è stato tagliato dal Consorzio di bonifica così come lo scolo Menate, esondando 500 ettari ed evitando altre rotture del Destra Reno in zone più critiche.

"Il segno d’attenzione garantito dal Governo con l’emanazione in tempi rapidi del primo decreto d’emergenza (leggi notizia EFA News) è positivo - dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi - ma noi riteniamo che si debba e possa fare di più. Ad esempio pensiamo che si debba creare un Tavolo per la ricostruzione, in grado di attivare l'accesso alle risorse del Pnrr, destinando quelle ad oggi non utilizzate alle imprese. Occorre inoltre che venga definito un Piano per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio. Abbiamo fretta, perché temiamo che, una volta spente le luci delle telecamere, ci si dimentichi della Romagna, come in Italia capita troppo spesso".

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EFA News - European Food Agency
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