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CLARA MOSCHINI

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Kilchoman, tour europeo per il whisky scozzese

Un viaggio di oltre 8.000 km per raccontare la produzione circolare della distilleria

Una Land Rover brandizzata Kilchoman, distilleria scozzese posta sull'isola di Islay, azienda artigianale in grado di completare il ciclo di produzione in maniera completamente circolare, sta percorrendo l’Europa per 8.000 km, toccando 13 Paesi. Si tratta di: Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Slovenia, Italia, Svizzera, Francia e Scozia. Il Tour, iniziato il 16 aprile dal Lussemburgo ha toccato anche 8 città italiane: Castelfranco Veneto (TV) e Treviso, Formigine (MO) e Valsamoggia (BO), Milano e Bresso (MI), Como e Chivasso (TO). 

Protagonista degli eventi è stata l’edizione limitata di Kilchoman, realizzata proprio per celebrare il Tour Europeo: ne sono state realizzate 3.325 bottiglie, maturate in botti di Bourbon e Porto e imbottigliate al grado pieno di 58,5%. Ai banchi d’assaggio è stato possibile degustare anche due new make spirit di Kilchoman con due differenti livelli di torbatura, rispettivamente a 20 e 50 ppm: si tratta di prodotti non commercializzati ufficialmente dalla distilleria ma che, di fatto, rappresentano il distillato madre, che una volta invecchiato diventerà il single malt di Kilchoman. 

Quella sull'isola di Islay è una delle pochissime distillerie di Scozia a coltivare direttamente il proprio orzo in oltre 220 acri di campi adiacenti, coprendo così circa il 30% del fabbisogno: ogni acro di terreno porta in dote 2 tonnellate di orzo, da cui sarà possibile riempire 6 barili di distillato. Tutta la quota di orzo autoprodotto, che diventerà poi il whisky chiamato Kilchoman 100% Islay, viene girato manualmente su pavimenti di maltazione interni, un processo che quasi tutte le distillerie scozzesi hanno esternalizzato con l’avvento della distillazione commerciale. 

L’orzo viene poi essiccato per 20 ore a un grado di torbatura di 15-20 ppm (parti fenoliche per milione), contro i 50 ppm del malto acquistato ai Port Ellen Maltings di Islay. Il fumo di torba isolana, ricca di elementi marini, dona i tipici sentori affumicati al chicco d’orzo. La fermentazione è molto lunga, con una media di 90 ore: il mosto viene poi distillato in due piccoli alambicchi dai colli alti e stretti con un alto grado di reflusso. A questo punto il distillato viene messo nei barili, per la maggior parte ex Bourbon di primo riempimento: ogni barile viene spedito su Islay ancora intero, senza essere smontato: questo implica costi più alti ma anche una maggior "espressività" del legno stesso durante la maturazione. 

Oltre ai barili ex Bourbon ed ex Sherry utilizzati per gli imbottigliamenti continuativi della gamma, Machir Bay e Sanaig, Kilchoman utilizza per le edizioni limitate anche legni che hanno conosciuto Sauternes, botti di vino rosso della Valle del Douro, Caroni Rum, Porto e Madeira, solo per citarne alcuni. A conclusione di un processo perfettamente circolare dall’orzo alla bottiglia, il whisky viene etichettato e imbottigliato in loco presso la distilleria. 

Kilchoman Whisky è importato in esclusiva per l’Italia da Beija Flor, società di distribuzione attiva dal 2007 e specializzata in whisky e spirits di qualità, spesso provenienti da distillerie artigianali. Nel portfolio, trovano spazio numerosi brand iconici nel panorama dello Scotch Whisky, tra cui Springbank, Kilkerran, Tomatin e l’imbottigliatore indipendente Cadenhead’s.

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EFA News - European Food Agency
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