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Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

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Anabic: un centro genetico tra tradizione e innovazione

160mila bovini dislocati in 5000 allevamenti in tutta Italia: il 70% degli animali è al pascolo

Un patrimonio di circa 160.000 capi distribuiti in 5000 allevamenti associati dislocati in 18 regioni italiane che vanno dal Trentino Alto Adige alla Sicilia. Sono questi i numeri che caratterizzano Anabic (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani Carne), l’Associazione che rappresenta le razze bovine Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e Podolica, un ricco patrimonio autoctono allevato per circa il 70% della totalità al pascolo e che può contare su un moderno e attrezzato Centro Genetico dislocato in tre sedi. In quella di Perugia ci si occupa delle razze Chianina, Romagnola e Marchigiana, in quella di Grosseto si lavora sulla Maremmana mentre la sede di Potenza si concentra sulla razza Podolica.

“Il nostro Centro Genetico di Perugia - spiega Andrea Quaglia, responsabile sia del Centro Genetico che del Libro genealogico - è dotato di stalle e attrezzature innovative e moderne. L’ultima in ordine di tempo riguarda un sistema di controllo informatizzato degli animali che, grazie all’applicazione di un nuovo collare, ci permetterà di registrare numerose informazioni relative al comportamento del bestiame quali il tempo di movimento e di riposo, quello destinato all’alimentazione e alla ruminazione monitorando al contempo con maggiore precisione lo stato di salute di ogni soggetto. A questo si aggiunge la recente ultimazione di una zona di pascolamento dove, su richiesta degli allevatori, gli animali potranno sostare dopo la prova di performance per agevolare un primo adattamento al pascolo. Si tratta di un’area vicino a Perugia, di proprietà di Anabic, situata nei pressi del Centro Genetico e suddivisa in tre parti opportunamente delimitata da una recinzione in legno e dotata di portaballoni per il fieno, di distributore di mangime e di moderni abbeveratoi. Infine – sottolinea Quaglia – stanno per partire i lavori dedicati alla costruzione di una nuova stalla dove potranno essere ospitati altri animali sia in performance test che per cicli di controllo sperimentali nel pieno e scrupoloso rispetto di quanto prevede la normativa sul benessere animale”.

Avvalendosi di "strumenti sempre all’avanguardia", la struttura è riuscita a "centrare quell’obiettivo di miglioramento genetico delle razze così importante non solo per riuscire a competere ad armi pari con altre razze bovine da carne estere più blasonate, ma anche e soprattutto per rispondere alle richieste di un mercato sempre più esigente e informato, al quale è doveroso fornire un prodotto di qualità. Anche per questo - conclude Quaglia - le ultime innovazioni introdotte al Centro Genetico Anabic non si esauriscono qui. Altre sono infatti allo studio: il nostro obiettivo è la massima valorizzazione della carne bovina italiana di qualità, per noi il concetto che unisce tradizione e tecnologia per la tutela della biodiversità rappresenta la vera chiave di volta da cui non si può prescindere”.

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EFA News - European Food Agency
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