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Salubrità alimentare: "In Italia un allarme al giorno"

Ben l'86% dei casi riguarda prodotti importati dall'estero. Il 53% del totale interessa cibo da Paesi extra-Ue

In Italia scoppia quasi un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 317 notifiche delle quali però ben l’86% hanno riguardato prodotti importati dall’estero. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nel ringraziare per l’azione di contrasto fatta dai carabinieri del Nas, sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf), diffusa in occasione della Giornata Mondiale Onu della Salubrità Alimentare, promossa da Fao e Oms a planetario per il 7 giugno.

"In Italia sul totale dei 317 allarmi che si sono verificati nel 2022 – sottolinea la Coldiretti – solo 44 (14%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, 106 provenivano da altri Stati dell’Unione Europea (33%) e 167 da Paesi extracomunitari (53%). In altre parole – precisa la Coldiretti – oltre otto prodotti su dieci pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (86%)". 

"I pericoli maggiori per l’Italia – continua la Coldiretti – sono venuti dal pesce spagnolo, per l’alto contenuto di mercurio, e dai molluschi e bivalvi, sempre provenienti dalla Spagna, in particolare per la presenza di norovirus, agente patogeno riscontrato anche sulle ostriche francesi. Molto pericolose anche le carni avicole contaminate da Salmonella, provenienti dalla Polonia, i pistacchi e i fichi secchi dalla Turchia per l’elevato contenuto di aflatossine cancerogene presenti anche nei pistacchi dagli Stati Uniti nonché i pomodorini dall’Egitto e i litchi dalla Cina, per la presenza di pesticidi oltre i limiti consentiti". 
 
Una conferma viene dal fatto che i cibi e le bevande stranieri sono otre sei volte più pericolosi di quelli Made in Italy, con il numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari oltre i limiti di legge che in Italia è stato pari al 6,4% nei prodotti di importazione, rispetto alla media dello 0.6% dei campioni di origine nazionale, secondo i dati dell’ultimo Rapporto pubblicato da Efsa nel 2022 relativo ai dati Nazionali dei residui di pesticidi, che offre uno spaccato della presenza dei loro residui su frutta, verdura, cereali, prodotti per l’infanzia, olio e vino e altri prodotti analizzati da ciascuno dei Paesi dell’Unione sul proprio territorio.
 
“E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute”, afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.

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EFA News - European Food Agency
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