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Accordo Ue, i rider diventano dipendenti

Raggiunto l'accordo sulle nuove regole a tutela dei lavoratori delle piattaforme

I ministri del Lavoro Ue hanno raggiunto l'accordo sulle nuove regole a tutela dei rider e dei lavoratori delle piattaforme come Uber, Deliveroo e Glovo. L'annuncio arriva dalla presidenza di turno della Svezia a margine del Consiglio Occupazione.

Tra i punti principali della posizione comune dei 27 vi è l'inquadramento, secondo determinati criteri, dei lavoratori della gig economy come dipendenti, e non più come autonomi. Stabilite anche le prime norme sull'uso dell'intelligenza artificiale da parte delle piattaforme.

Il via libera dei ministri apre ora la strada ai negoziati con il Parlamento e la Commissione Ue per l'intesa finale.

Secondo quanto rende noto il Consiglio europeo, oggi nell'Ue oltre 28 milioni di persone lavorano mediante piattaforme di lavoro digitali. Nel 2025 si prevede che questa cifra raggiungerà i 43 milioni. La crescita dell'economia delle piattaforme è illustrata dal fatto che tra il 2016 e il 2020 le entrate di tale settore sono quasi quintuplicate, passando da circa 3 miliardi di Euro a circa 14 miliardi di Euro.

Secondo il Consaiglio, la stragrande maggioranza delle persone che lavora mediante piattaforme digitali è costituita realmente da lavoratori autonomi, mentre si stima che 5,5 milioni di persone siano erroneamente classificate come lavoratori autonomi. "La qualità del lavoro offerto e le condizioni di impiego dei lavoratori delle piattaforme digitali -sostiene il Consiglio- suscitano vaste preoccupazioni in relazione a questioni quali la mancanza di possibilità di indennità di malattia e un accesso limitato alle prestazioni di disoccupazione o ai regimi di sostegno del reddito".

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EFA News - European Food Agency
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