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Sovvenzione Ue maltempo /2. Coldiretti ."Bene ma ora attivare Pnrr"

Prandini: "Tagliare i tempi della burocrazia per ottenere al più presto gli aiuti"

Un primo segnale per la ripartenza delle aziende agricole nei territori colpiti dalla terribile alluvione in Romagna, ma "bisogna fare molto di più a fronte di oltre centomila ettari coltivati seppelliti dalla violenza delle acque sotto una crosta di limo e sabbia". E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla proposta della Commissione europea al Comitato per l’Organizzazione comune mercati agricoli degli Stati membri per un pacchetto di aiuti straordinari da 330 milioni per gli agricoltori, con 60,5 milioni per l'Italia (leggi notizia EFA News).
 
“Occorre tagliare i tempi della burocrazia per fare arrivare il più in fretta possibile gli aiuti europei alle famiglie e alle imprese colpite dall’alluvione”, ha sollecitato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Se da un lato sussiste la necessità di intervenire subito sull’emergenza alluvione, dall’altro c’è la necessità di non perdere l’occasione offerta con 191,5 miliardi di euro assegnati all’Italia nell’ambito del Pnrr che deve passare, sostiene Coldiretti, per una modifica necessaria per tener conto della situazione sociale ed economica attuale. Importante è anche attivare al più presto i fondi restanti della riserva di crisi prevista dalla Politica Agricola Comune (Pac) per fare fronte a circostanze eccezionali (rimangono ancora circa 200 milioni di euro a livello Ue) e adottare misure di flessibilità per l’implementazione del Piano di Sviluppo Rurale dell’Emilia-Romagna per permettere modifiche più rapide del Psr e assicurare rapidità dei pagamenti.
 
L’alluvione, ricorda Coldiretti, ha devastato un territorio con 21mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese e si possono stimare, per adesso, 1,1 miliardi di euro di perdite per il settore. Ai danni sulla produzione agricola, evidenzia la nota, si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali con frane nelle aziende e lungo le strade. Solo andati perduti raccolti di ortaggi, grano orzo, mais, girasole, colza e soia, frutteti e vigneti.
 
Da segnalare le tante iniziative private di solidarietà come i 50mila dollari che sono stati donati per la Romagna alluvionata dall'associazione italoamericana (Niaf) in collaborazione con Coldiretti e Filiera Italia in occasione della iniziativa a supporto della candidatura della pratica della cucina italiana per l’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco organizzata a New York dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare in collaborazione con l’Ice.

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EFA News - European Food Agency
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