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CLARA MOSCHINI

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Salute del suolo: Corte conti europea "bacchetta" Ue e Stati membri

Il 60-70% dei terreni non sarebbe sano, anche a causa dell’inadeguatezza delle pratiche di gestione

Sulla salute del suolo, la Commissione Europea e i Paesi membri non hanno mai fatto abbastanza. L'ammonimento arriva dalla Corte dei Conti Europea, a pochi giorni dal nuovo pacchetto di misure disposto dalla Commissione stessa (leggi notizia EFA News).

Stando agli auditor della Corte, "le norme Ue mancano spesso di ambizione e gli Stati membri non fanno convergere i finanziamenti sulle aree con i problemi del suolo più urgenti". La relazione fa seguito a un’analisi secondo la quale "il 60-70% dei terreni in Europa non è sano, in parte a causa dell’inadeguatezza delle pratiche di gestione del suolo e del letame".

Oltre ad ospitare le piante, il terreno è fonte di nutrienti, acqua e ossigeno per la loro crescita. Tuttavia, "l’abuso di concimi in agricoltura ha un impatto negativo sulla qualità dell’acqua e sulla varietà animale e vegetale", sottolinea la Corte. La normativa dell’Ue, come quella che disciplina la politica agricola comune (Pac) e la direttiva Nitrati, promuove i miglioramenti nella gestione del suolo e del letame. Secondo la migliore stima della Corte, i finanziamenti Pac destinati alla salute del suolo tra il 2014 e il 2020 sono ammontati a circa 85 miliardi di euro, mentre la direttiva Nitrati fissa un limite all’impiego di azoto da concime organico animale nelle zone inquinate.

“Il suolo svolge un ruolo essenziale per la vita ed è una risorsa non rinnovabile”, ha dichiarato Eva Lindström, il membro della Corte responsabile della relazione. “In Europa, tuttavia, il terreno non è sano su vaste zone. È questo un grido di allarme: è ora che l’Ue si rimbocchi le maniche e riporti le nostre terre a uno stato di salute soddisfacente. Non possiamo voltare le spalle alle generazioni future. Gli imminenti cambiamenti alla normativa dell’Ue offrono ai legislatori dell’Unione l’opportunità di elevare gli standard dei terreni in tutta Europa”.

Gli auditor della Corte hanno constatato che lo strumento dell’Ue per indurre gli agricoltori a rispettare le condizioni ambientali (“condizionalità”) può potenzialmente consentire di fronteggiare le minacce per il suolo, dal momento che le relative norme si applicano all’85% della superficie agricola. Eppure queste condizioni, che gli agricoltori devono soddisfare per percepire i pagamenti a titolo della Pac, non si spingono abbastanza in là. I requisiti che i paesi Ue pongono in relazione al suolo comportano scarsissimi cambiamenti alle pratiche agronomiche e possono apportare alla salute del suolo un miglioramento solo marginale. Nonostante alcune migliorìe introdotte per il periodo 2023-2027, i cambiamenti finora realizzati in alcuni Stati membri sono insufficienti e possono avere solo un impatto modesto sulla gestione sostenibile del suolo e del letame.

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EFA News - European Food Agency
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