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Maltempo nel bellunese: ennesima conta dei danni per gli agricoltori

Zaia proclama lo stato d'emergenza.

Mentre la maggior parte d'Italia boccheggia, patendo temperature da record, un piccolo ma significativo lembo del Nord Est torna a vivere l'incubo del maltempo. E' successo in varie aree alpine e prealpine in Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.

L'epicentro del nuovo dramma si situa sulle Dolomiti, dove i danni più vistosi si riscontrano nell'Agordino, nel Cadore e nel Comelico, con oltre un centinaio di interventi dei Vigili del Fuoco.

In tutto il Veneto, sono intervenute squadre con 200 operatori e 7 autoscale. L'emergenza ha coinvolto 24 distaccamenti volontari e i comandi di Belluno, Treviso, Padova, Vicenza e Verona. In serata sono stati aperti i Centri operativi comunali (Coc) a Santo Stefano Cadore e Calalzo, entrambi nel Bellunese. Nel frattempo, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha firmato lo stato di emergenza.

Coldiretti ha segnalato "ben 24 tempeste di vento e grandine che hanno abbattuto boschi, scoperchiato edifici, stalle e malghe e danneggiato le coltivazioni" in un solo giorno nelle regioni del Nord Est.

"Una tromba d’aria – sottolinea la Coldiretti - si è abbattuta nei boschi del Cadore abbattendo centinaia di alberi come era avvenuto per la tempesta Vaia e ci vorranno 30-40 anni per ricreare il bosco mentre la grandine ha devastato prati e pascoli. Ma cadute di alberi a causa del vento si registrano anche in val di Fassa e in alta val di Fiemme in Trentino ed anche in Friuli Venezia Giulia".

"Molte aziende agricole sono rimaste senza corrente elettrica a causa della caduta degli alberi sulle linee. Il maltempo - prosegue la Coldiretti - si è abbattuto su città e campagne con abbondanti grandinate che sono l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo. I tecnici della Coldiretti sono al lavoro per la ricognizione dei danni".

Anche Cia Veneto teme "danni ingenti" all'agricoltura regionale. "Oggi sempre di più l’imprenditore agricolo interviene direttamente sul campo per tentare di salvare il salvabile allorché accadono tali eventi”, dichiara il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini.

Fra gli effetti nefasti dell’emergenza climatica in atto, aggiunge Passarini, “sono da annoverare queste vere e proprie tempeste perfette, che dove colpiscono distruggono tutto: in pochi minuti svanisce il lavoro di un’intera stagione. Alle istituzioni - conclude - chiediamo una vicinanza concreta, pure con adeguati sostegni economici, in un momento oggettivamente difficile per il settore, sia bellunese che veneto”.

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