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Accordo sul grano, Putin attacca, Kiev risponde

Raid missilistico russo nel Mar Nero distrugge 60.000 ton di cereale. Ucraina: terrorismo contro il mondo

Ha un bel dire lo zar di tutte le russie Vladimir Putin che "i paesi occidentali hanno fatto di tutto per far fallire” l’accordo sul grano. Ha un bel dire quando accusa l'Occidente, come ha fatto ieri secondo quanto riporta la Tass, di “arricchirsi con l’accordo sul grano”. Ha un bel dire quando vanta, come riporta sempre la Tass, di aver mostrato “una pazienza eccezionale” estendendo regolarmente l’intesa accusando l'Occidente che “impedisce anche le consegne gratuite di fertilizzanti da parte della Russia ai Paesi più poveri”.

Tante parole che vengono disattese dai fatti. Nelle notti del 18 e 19 luglio, infati, la Russia ha lanciato attacchi alle infrastrutture portuali ucraine coinvolte nell'iniziativa Black Sea Grain. Secondo il ministero delle Politiche agrarie e dell'alimentazione dell'Ucraina, 60.000 tonnellate di grano sono state distrutte nel porto di Chornomorsk, grano che doveva essere caricato su una nave di grande tonnellaggio e inviato attraverso il corridoio del grano 60 giorni fa (vedi EFA News). L'aeronautica ucraina ha dichiarato che la Russia ha inviato 19 missili da crociera e 19 droni kamikaze in attacchi contro Odessa e Mykolaiv.

"L'infrastruttura di grano dei commercianti e i vettori internazionali e ucraini, come Kernel e Viterra sono quelli che hanno sofferto di più -spiega il ministro dell'Agricoltura ucraino Mykola Solskyi-. Si tratta di un atto terroristico non contro l'Ucraina, ma contro il mondo intero. La sicurezza alimentare mondiale è ancora una volta in pericolo. L'umanità è tenuta in ostaggio da un paese terrorista che sta ricattando il mondo con la fame". Il ministro ha aggiunto che il prezzo del grano aumenterà, con un conseguente aumento considerevole dei prezzi per alimenti come farina, cereali e carne. 

A rincarare la dose, gettando altra benzina sul fuoco, è intervenuto, per parte sua, il ministro della Difesa russo Sergej Kužugetovič Šojgu: ha avvertito che le navi dirette ai porti ucraini del Mar Nero potrebbero essere considerate "potenziali vettori di merci militari", a partire dal 20 luglio. "Di conseguenza -sottolinea-, i paesi di tali navi saranno considerati coinvolti nel conflitto ucraino dalla parte del regime di Kiev. Inoltre, un certo numero di aree marine nella parte nord-occidentale e sud-orientale delle acque internazionali del Mar Nero sono state dichiarate temporaneamente pericolose per la navigazione". 

Sulla questione è intervenuto anche António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, il quale ha detto che la decisione della Federazione Russa avrebbe "colpito le persone in difficoltà ovunque".

Sull'evolversi della sitruazione, soprattutto dal punto di vista macroeconomico, interviene Kumar Amit, senior specialist di The Smart Cube, fornitore globale di soluzioni di ricerca e analisi specifiche per il settore. "La sospensione della Black Sea Grain Initiative -spiega l'analista- non può destabilizzare l'inflazione alimentare globale a breve termine, in quanto le spedizioni di grano ucraino sono diminuite significativamente da marzo a giugno, in calo del 48,6% durante questo periodo: i tassi di ispezione delle navi hanno sperimentato un calo sostanziale durante il periodo". Amit ha aggiunto che la cessazione dell'accordo sul grano, insieme alle preoccupazioni relative alla possibile siccità in Europa e all'inizio del fenomeno del tempo di El Niño nella seconda metà del 2023, "può portare a una carenza di offerta, mettendo pressione al rialzo sui prezzi".

"Un calo delle esportazioni -prosegue l'analista- può portare a un aumento delle scorte in Ucraina e potrebbe costringere gli agricoltori a ridurre la semina nella stagione 2023-24. La Russia potrebbe aumentare la tassa sulle esportazioni di grano per finanziare la sua campagna militare in Ucraina e, infine, la carenza di fertilizzanti potrebbe intensificarsi. Questo perché la Russia, insieme alla Bielorussia, è una delle maggiori fonti mondiali di fertilizzanti minerali. Entrambi i paesi rappresentano circa il 14% della produzione e delle esportazioni mondiali di fertilizzanti".

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EFA News - European Food Agency
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