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Si fa cruenta la battaglia tra Diageo e il rapper Diddy Combs

In un documento il musicista accusa il gigante beverage di "ritorsioni illegali"

Si inaspreisce, invece che placarsi, la disputa tra il rapper Sean 'Diddy' Combs e Diageo (vedi EFA News). A gettare ulteriore benzina sul fuoco è stata la pubblicazione di un documento diretto al tribunale in cui Combs accusa il gigante delle bevande di "ritorsioni illegali".

Diageo ha annunciato l'interruzione dei rapporti commerciali con Combs alla fine di giugno, dopo che il musicista aveva intentato una causa contro l'azienda, sostenendo che i suoi marchi (ossia la vodka Cîroc e la tequila DeLeón di Combs wine & spirits) erano stati trattati "peggio di altri" a causa del colore della sua pelle e commercializzati solo per "consumatori urbani".

L'azienda ha presentato una mozione per archiviare il caso e ha annunciato che avrebbe interrotto i rapporti con Combs mentre rispondeva formalmente, sostenendo che le lamentele di Combs erano "prive di fondamento" e che le sue azioni avevano violato i suoi contratti.

Adesso arriva la novità delle ultime ore: in una memoria depositata presso la Corte Suprema di New York e resa pubblica il 19 luglio, Combs e il suo avvocato John Hueston hanno descritto la cessazione del rapporto con Diageo per i marchi DeLeón Tequila e Cîroc Vodka come una "ritorsione illegale e oltraggiosa".

"Il messaggio è chiaro: se osate far luce sulla condotta di Diageo, sarete puniti", si legge nel documento che prosegue descrivendo come Diageo non abbia mantenuto gli impegni presi per sostenere la joint venture DeLeón Tequila, non riuscendo ad "assegnare un supporto produttivo sufficiente" al marchio e rispondendo alle ripetute segnalazioni di Combs con "false rassicurazioni e nessuna azione correttiva".

"Diageo -prosegue il documento- ha interrotto il rapporto con Cîroc non a causa di meritorie accuse di violazione, ma perché voleva vendicarsi e punire il signor Combs per aver osato far valere i diritti legali di Combs Wines".

Sempre secondo il documento, Diageo, inoltre, avrebbe impedito a Combs di tenere un discorso programmato a un evento per i distributori e avrebbe impartito direttive per impedire alla Combs Wines, che possiede DeLeón in comproprietà con Diageo, di parlare del marchio con distributori e rivenditori.

Il documento afferma che tutto ciò che Combs ha fatto per intentare la causa è "in stretta conformità con tutti gli accordi di Diageo": in base all'accordo di joint venture con DeLeón, sostiene il documento, il rapper ha soddisfatto tutti gli obblighi. Combs ha chiesto al tribunale un provvedimento ingiuntivo per far rispettare un accordo di "parità di trattamento".

La documentazione include una lettera che l'avvocato del musicista, Hueston, ha inviato al legale di Diageo, chiedendo alla società di porre fine alla sua "condotta palesemente ritorsiva e illegale". Hueston ha dichiarato che l'azienda non ha "assolutamente alcuna base legale" per affermare che Combs abbia violato qualsiasi contratto per porre fine ai rapporti con DeLeón e Cîroc. L'avvocato, inoltre, ha fatto notare che, secondo la legge dello Stato di New York, esiste un "privilegio assoluto di contenzioso" che gli consente di sollevare le questioni in una causa, proteggendo il suo diritto di accesso ai tribunali.

Hueston ha, inoltre, sottolineato che il rapper ha "fatto di tutto per evitare di rivelare informazioni riservate", eliminando più di 2.500 parole dalla denuncia originale, che un giudice ha poi stabilito che poteva essere "virtualmente tutta" resa pubblica.

Le accuse di comportamento discriminatorio da parte di Diageo includono la presentazione a Combs di una tequila DeLeón al gusto di anguria, nonostante le obiezioni di Combs, e "gli sforzi per educare Diageo sulla storia e le connotazioni razziali relative all'anguria". L'azienda avrebbe inoltre trattenuto l'agave per DeLeón destinandola ad altri marchi, avrebbe avuto problemi burocratici che hanno portato al sequestro di una spedizione di tequila da parte delle autorità messicane e avrebbe avuto una "produzione incoerente" che ha portato a frequenti carenze di prodotto, tra cui l'esaurimento delle scorte per almeno dieci volte nell'ultimo anno.

In risposta alle accuse, un portavoce di Diageo ha sottolineato trattarsi di "una controversia commerciale che non dovrebbe essere interpretata come qualcosa di diverso. Abbiamo esercitato i nostri diritti contrattuali -dice il portavoce- per terminare l'accordo di servizi di marketing in essere per Cîroc e iniziare la chiusura della joint venture DeLeón. Le nostre azioni sono coerenti con il nostro desiderio di proteggere il significativo investimento che abbiamo fatto in entrambi i marchi e la loro crescita futura. Le azioni in malafede di lunga data, le false accuse e le violazioni contrattuali del signor Combs supportano ampiamente la decisione giustificata di Diageo di interrompere i rapporti", conclude il portavoce della multinazionale.

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EFA News - European Food Agency
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