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Sementi biologiche: Masaf firma decreto attuativo

Assosementi: "Così sarà garantita la tracciabilità lungo tutta la filiera"

Il Piano nazionale per le sementi biologiche è ormai operativo. Previsto dall'articolo 8 della Legge n°23 del 9 marzo 2022, il provvedimento è entrato effettivamente in vigore dopo la firma del sottosegretario all'Agricoltura Luigi D'Eramo e, in sintesi, prevede l'obiettivo di aumentare la disponibilità delle sementi biologiche, parallelamente a una progressiva riduzione del numero di deroghe per le sementi non biologiche.

Al contempo, il decreto intende favorire l'individuazione e la produzione di una più ampia gamma di varietà bio, tra le specie adatte alla produzione biologica, migliorandone sia l'aspetto qualitativo che quello quantitativo.

Infine, il Piano per le sementi biologiche promuove il miglioramento genetico partecipativo, con la collaborazione di agricoltori, tecnici e ricercatori, per selezionare piante che rispondano ai bisogni degli agricoltori, adattandosi ai diversi contesti ambientali e climatici e ai diversi sistemi colturali. Il Piano sarà aggiornato con cadenza triennale, con il sostegno scientifico del Crea.

Lo sblocco del Piano Nazionale per le sementi biologiche "permetterà di qualificare ulteriormente il lavoro delle aziende sementiere italiane in questo comparto - si legge in una nota di Assosementi, che ha collaborato attivamente alla stesura del piano -. Sarà fondamentale ora dare vita a una collaborazione tra tutti gli attori per superare la criticità delle deroghe all’uso delle sementi convenzionali e garantire la tracciabilità lungo tutta la filiera".

"Riteniamo che la disponibilità di seme per le produzioni in regime di biologico debba essere garantita da meccanismi che vanno oltre lo strumento della deroga e che prevedano intese tra gli operatori del settore. Il seme rappresenta il primo anello della filiera che, in questo caso, deve essere biologica dall’inizio alla fine”, ha sottolineato il segretario di Assosementi Alberto Lipparini.

“Un altro aspetto strategico è quello della tracciabilità. I prodotti biologici richiedono più di ogni altro di essere garantiti a partire dal seme e lungo tutto il processo produttivo. In questo scenario - spiega Lipparini - è necessario intraprendere azioni condivise per inquadrare al meglio gli atti derogativi a favore del materiale riproduttivo biologico previsti dal nuovo regolamento comunitario entrato in vigore a inizio 2022 preservando qualità, sanità e sicurezza delle produzioni”.

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EFA News - European Food Agency
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