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Governo, decreto legge su emergenze climatiche in agricoltura

Tra le misure, cig in caso di eventi "oggettivamente non evitabili"

È stato inserito anche il maltempo nel provvedimento che è stato approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri e che comprende le cause che permettono di accedere alla cassa integrazione nei comparti dell’edilizia e l’agricoltura. Come riporta il sito del Governo, "il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni, del ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica, di rafforzamento del ministero del lavoro e delle politiche sociali, nonché di termini di versamento del contributo di solidarietà temporaneo".

Il testo prevede, per le attività lavorative del periodo luglio-dicembre 2023, la "neutralizzazione, ai fini del calcolo dei limiti di durata massima di cassa integrazione ordinaria, dei periodi oggetto di trattamento ordinario di integrazione salariale (CIGO) per eventi oggettivamente non evitabili quali le eccezionali emergenze climatiche, estendendo anche al settore edile, lapideo e delle escavazioni, lo strumento già operante per altri settori". A questo fine vengono destinati, come indica la bozza del testo, nel complesso 10 milioni di Euro: 8,6 milioni per la cig extra nei cantieri e 1,4 milioni nei campi.

Inoltre, si legge sul sito, "si introduce la possibilità di ricorrere al trattamento d’integrazione salariale agricola (CISOA) a seguito di eccezionali eventi climatici, per le sospensioni o riduzioni dell'attività lavorativa effettuate nel periodo intercorrente dalla data di entrata in vigore del decreto fino al 31 dicembre 2023, anche in caso di riduzione dell’orario di lavoro, non conteggiando detti periodi di trattamento ai fini del raggiungimento della durata massima di 90 giornate l’anno stabilita dalla vigente normativa".

In pratica il decreto estende la possibilità di chiedere la cassa integrazione a ore in caso di eventi "oggettivamente non evitabili", escludendola dal conteggio complessivo normalmente previsto. Un plafond extra, dunque, rispetto alle 52 settimane del biennio mobile per la cassa integrazione ordinaria (Cigo) per l'edilizia e ai 90 giorni nell'anno solare per la cassa integrazione per gli operai agricoli a tempo indeterminato (Cisoa). 

La temperatura di riferimento rimane quella indicata nella circolare Inps: 35 gradi. Ma ci sono delle deroghe per cui è possibile attivarla anche sotto i 35 gradi se si lavora sotto il sole o se l'umidità aumenta la temperatura percepita rispetto a quella rilevata.

Si prevede, aggiunge il documento, "che i ministeri del lavoro e delle politiche sociali e della salute favoriscano la sottoscrizione di intese tra organizzazioni datoriali e sindacali per l’adozione di linee-guida e procedure concordate ai fini dell’attuazione delle previsioni del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, potendo recepire dette intese con proprio decreto".

Dal provvedimento restano esclusi i lavoratori stagionali nei campi: non a caso, i sindacati chiedono di estendere la norma anche a questi settori, così come chiedono più tutele per altri lavoratori particolarmente esposti alle condizioni meteo come i rider. Di fronte all'emergenza caldo i sindacati chiedevano misure più stringenti fino anche al blocco delle attività se necessario.

"Nel decreto ci siamo occupati del settore edilizia-lapideo e agricoltura, settori particolarmente interessati dagli eventi atmosferici in atto, sia per quanto riguarda ciò che sta avvenendo al Nord che al Mezzogiorno -ha dichiarato il ministro Calderone al termine del Consiglio dei ministri-. Interveniamo per consentire a tutte le aziende dell'edilizia di chiedere la cig ordinaria, per eventi oggettivamente non evitabili, fuori dal tetto massimo. In agricoltura per gli operai a tempo indeterminato facciamo un analogo intervento, consentendo anche l'utilizzo ad ore".

"Il percorso -aggiunge- si tradurrà in un lavoro molto più ampio di un protocollo emergenze che terrà conto anche del caldo ma che guarderà in modo più ampio alle emergenze climatiche, individuando anche protocolli settoriali. Il decreto recepisce e valorizza le intese tra le parti sociali, che possono essere promosse dal ministero del Lavoro e della Salute e che possono essere recepite in decreti ministeriali. Vanno ad aggiungersi a quelli del decreto alluvioni e sono un modo per dare attenzione a quelle che sono necessità specifiche del momento".

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