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Sardegna: centinaia di ettari agricoli andati in fumo

Danni in particolare agli agrumeti. Il governatore Solinas: "Daremo la caccia ai responsabili"

Un altro colpo micidiale all'agricoltura arriva dagli incendi in Sardegna. I roghi scoppiati soltanto nel weekend sono stati una quarantina e hanno danneggiato in modo particolare aziende agricole, boschi e agrumeti in ogni parte dell'isola, complice anche il forte maestrale.

Si registrano in modo particolare quattro aziende completamente distrutte, con relative scorte di foraggio. Devastate le campagne di Porto Corallo a Villaputzu e San Priamo, la caratteristica borgata di San Vito. I media riportano, in modo particolare, di una fattoria modello, meta ogni anno di visite scolastiche. Anche nel nord est, tra Posada e Siniscola, abbondano i danni ad agricoltura e vegetazione con circa 600 persone sfollate ed edifici evacuati, compreso, per precauzione, un ristorante a San Giovanni Suergiu.

E' ancora presto per fare una conta dei danni, in ogni caso le autorità sembrano essere unanimi nell'attribuire la causa degli incendi all'incuria umana o ad atti dolosi e non ad episodi di autocombustione. Al punto che il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas ha annunciato di aver "dato mandato al Corpo forestale regionale di intensificare le indagini su tutto il territorio per individuare ed assicurare alla giustizia i responsabili". Il governatore ha inoltre sollecitato "alla Protezione civile nazionale il potenziamento della flotta aerea antincendio e inoltrato il preallarme per l’attivazione del meccanismo di protezione civile europea".

Nello specifico, Coldiretti segnala "centinaia di ettari di terreno" andati a fuoco, con "aziende agricole ed allevamenti con foraggi e piante di agrumi bruciati, senza dimenticare i danni a mezzi agricoli e impianti di irrigazione, elettrici e pompaggio". Coldiretti ricorda che "il 60% degli incendi che si stima sia causato in Italia volontariamente" e sottolinea che "ci vorranno anni prima che le piante da frutto distrutte possano tornare a produrre con danni ambientali ed economici per le aziende". 

"Nella lotta agli incendi è determinante la velocità di azione e sono proprio gli agricoltori sul territorio che costituiscono – conclude Coldiretti – una rete naturale e diffusa di sorveglianza, senza la quale il conto delle devastazioni sarebbe molto più pesante, ma che li espone anche a gravi rischi, specie in una situazione dove la siccità e le alte temperature favoriscono l’espandersi rapido delle fiamme".
 

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EFA News - European Food Agency
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