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CLARA MOSCHINI

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Argentina. Aziende esportatrici in forte crisi: consegne a rischio

Nuove misure governative rendono arduo reggere le spese del trasporto internazionale

Non solo gli esportatori, ma anche enti come la Camera per il commercio estero di Córdoba (Cacec), e sodalizi come l'Asociación Cordobesa de Agentes de Carga (Acac), avvertono: forte è il rischio di licenziamenti, chiusure e fallimenti, di fronte alle misure governative che hanno aggravato la stabilità e l'operatività di molte imprese con il prevedibile impatto che ciò comporta. Un terremoto scatenato dalle ultime comunicazioni emesse dalla Banca centrale argentina su richiesta del governo: 90 giorni per il pagamento dei noli all'estero, nonché nuovo obbligo di Sirase e nuovo adeguamento dei codici sempre Sirase (ovvero Sistema di importazione della Repubblica Argentina e di pagamento dei servizi all'estero). 

Una situazione talmente critica, riporta oggi l'informatore argentino online Infocampo, che le sue pressoché immediate conseguenze potrebbero essere la delocalizzazione della forza lavoro locale messa i atto da aziende estere a discapito dell'occupazione; l'abbandono dei porti nazionali da parte delle società commerciali marittime che andrà a maggiorare i costi di accesso al mercato internazionale, a scapito della competitività dell'export; carenza di di beni essenziali per il normale sviluppo sociale. A metterci il carico da dodici sono Cacec e Acac le quali, dopo essersi dichiarate in "Allarme rosso", accusano del fatto che dalla messa in atto delle restrizioni poste in essere dal Sistema, "le compagnie marittime, alcune compagnie aeree e la maggior parte delle compagnie di trasporto terrestre internazionale, hanno deciso congiuntamente e utilizzando la loro posizione dominante, di sospendere la raccolta nel Paese dei propri servizi di trasporto (sia in importazione che in esportazione)". 

In poche parole, il governo autorizza l'importazione di input e output di prodotti esportabili, e consente ai vettori di imporre il pagamento all'estero evitando loro la riscossione locale; ma non concede alle aziende locali lo stesso trattamento. Ne consegue che le imprese ad esempio solo a Córdoba hanno un livello di indebitamento di oltre 20 milioni di dollari americani per il trasporto di merci e input importati, necessari per la produzione e il trasporto delle loro esportazioni.

Cacec, Acac, e imprese concludono: "lo sviluppo produttivo legato al commercio internazionale implica per il consolidamento delle aziende uno sforzo che richiede anni; questo insieme di misure provoca una grave battuta d'arresto nei rapporti commerciali, e non ci sono regole chiare e permanenti che consentano alle imprese di inserirsi efficacemente nel mercati esteri".

CTim - 33611

EFA News - European Food Agency
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