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Peste suina, indagati nel pavese un allevatore e un veterinario

Non avrebbero segnalato i primi casi di morti sospette

La Regione Lombardia ha alzato il livello di attenzione nei confronti della peste suina (vedi EFA News). Le strutture del servizio veterinario regionale sono al lavoro per monitorare costantemente la situazione. Una situazione aggravata, pare, da un allevatore e un veterinario di un allevamento di suini a Zinasco, nel pavese, oggi accusati di non avere segnalato i primi casi di morti sospette di animali che si sono verificate all’inizio di agosto, provocando così un focolaio di peste suina. È il quotidiano La Provincia pavese a dare notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del titolare del veterinario, che sono già stati ascoltati dagli inquirenti. 

Gli allevamenti di suini che si trovano nei dintorni di quello dove si è verificato il contagio sono stati sequestrati. A Zinasco (Pavia) sono due i focolai di peste suina finora accertati. Dopo il primo contagio risalente allo scorso giugno, il 19 agosto è stato scoperto in Lombardia un nuovo caso di positività alla peste suina, all’interno di un allevamento di suini a conduzione familiare a Montebello della Battaglia, sempre in provincia di Pavia. 

L’allevamento conta circa 160 animali e comprende anche un macello aziendale. L’indagine epidemiologica è scattata dopo un sospetto aumento del tasso di mortalità all’interno dell’allevamento ed è stata condotta dal personale del Dipartimento Veterinario della ATS di Pavia, dell’Unità Operativa Veterinaria di Regione Lombardia e dell’Istituto Zooprofilattico.

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EFA News - European Food Agency
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