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McDonald's, nuova causa per colpa del franchising

Il tribunale di Chicago rivede gli accordi con cui le imprese non assumono lavoratori di altre aziende

Una corte d'appello degli Stati Uniti ha rilanciato le accuse contro McDonald's che avrebbe violato la legge federale antitrust imponendo ai franchisee di concordare di non assumere i propri dipendenti. Più precisamente è stata la Corte d'Appello del 7° distretto di Chicago a dichiarare, venerdì scorso, che il giudice che l'anno scorso ha respinto la proposta di azione collettiva a livello nazionale non ha analizzato correttamente i cosiddetti accordi "no-poaching", quelli in cui le imprese si accordano tra loro per non reclutare o assumere i lavoratori delle altre imprese.

Il giudice aveva ritenuto che gli accordi fossero validi perché proteggevano gli investimenti degli affiliati nella formazione dei lavoratori: il tribunale del 7° distretto, invece, venerdì scorso ha affermato che "il giudice doveva esaminare più da vicino se gli accordi coprivano l'intero territorio nazionale e se potevano durare per sei mesi dopo che i lavoratori avevano lasciato il loro posto di lavoro".

La causa è nata quando due ex lavoratori di McDonald's si sono appellati a una sentenza del 2022 del giudice distrettuale statunitense Jorge Alonso di Chicago, che ha respinto le accuse di intralcio alla concorrenza e di riduzione dei salari. Gli accordi, di fatto, impedivano ai franchisee di assumere persone che lavoravano presso altri franchising o altri negozi, in qualsiasi parte degli Stati Uniti: il divieto valeva per sei mesi da quando i lavoratori avevano lasciato il posto di lavoro.

McDonald's in tribunale ha dichiarato di aver smesso di richiedere ai franchisee di firmare accordi di non licenziamento nel 2017. Diverse altre grandi aziende di fast-food hanno fatto lo stesso negli ultimi anni in risposta alle indagini degli Stati. I querelanti sono stati sostenuti nel loro ricorso dall'amministrazione Biden e dai procuratori generali democratici di 20 Stati e di Washington D.C. Questi hanno affermato nelle loro memorie che gli accordi di McDonald's hanno illegalmente soppresso i salari dei lavoratori. 

Venerdì scorso il tribunale del 7°distretto ha anche detto che il giudice del tribunale distrettuale "dovrebbe riconsiderare la sua decisione di non certificare una class action nazionale nella causa". Secondo McDonald's, una class action di questo tipo, potrebbe includere milioni di lavoratori.

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EFA News - European Food Agency
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