Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Peste suina, torna l'allarme Liguria

Quattro nuovi casi che portano a 112 i comuni in "zona rossa": istruzioni per cacciatori e fungaioli

Non c'è solo la Lombardia a temere per il riacutizzarsi della peste suina dopo i recenti casi accertati in provincia di Pavia (leggi EFA News). Anche la Liguria sta temendo il peggio visto che il numero dei comuni liguri inseriti nella zona di restrizione più severa a causa della peste suina aumenta in maniera sensibile per Genova e Savona. 

È questa la novità in accordo all’ultimo aggiornamento dell’Ue, responsabile del monitoraggio della situazione zooprofilattica nei vari paesi: un provvedimento che allarga le restrizioni e che, in qualche modo, sancisce definitivamente il fallimento delle misure prese fino ad oggi, come le barriere anticinghiale che, di fatto, in Liguria sono servite a poco o niente. Almeno finora.

Nella provincia di Genova, sono coinvolti oggi un totale di 51 comuni, mentre in quella di Savona, il numero ammonta a 25. Tra le novità, nella Città Metropolitana di Genova, ecco 15 nuovi comuni il cui territorio entra nel perimetro della ‘zona rossa’: Uscio, Avegno, Recco, Tribogna, Favale di Malvaro, Cicagna, Lorsica, Rapallo, Rezzoaglio, Orero, Fontanigorda, Rovegno, San Colombano Certenoli, Coreglia Ligure e Borzonasca. Tutte, più o meno, nell'ìentroterra di Levante.

Nella provincia di Savona, invece, a entrare nella fascia con maggiori restrizioni sono i territori di Cairo Montenotte, Quiliano, Altare, Vado Ligure, Albissola Marina, Carcare, Plodio, Cosseria, Piana Crixia, Mallare, Pallare, Roccavignale, Millesimo e Cengio. L’elenco completo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue: alcune amministrazioni lo hanno già reso disponibile sul proprio albo pretorio.

Nella Zona 2, cioè quella con le maggiori restrizioni, in relazione alla peste suina africana, con tra gli altri comuni, Rezzoaglio e Borzonasca, Orero, Cicagna e Coreglia Ligure, sono state imposte limitazioni e indicazioni che riguardano una varietà di attività all’aperto, comprese escursionismo, mountain bike, raccolta funghi e altre attività terrestri. 

La fruizione delle “aree rurali boscate o prative” è consentita solo lungo i sentieri designati nella rete escursionistica regionale o su sentieri segnalati. Inoltre, i cani devono essere tenuti al guinzaglio e non possono essere lasciati liberi, anche nelle aree naturali protette. Il campeggio è vietato, tranne in aree specifiche delimitate e regolamentate.

Per chi va nei boschi, è previsto il cambio delle calzature, che poi a casa dovranno essere disinfettate insieme agli indumenti utilizzati: misura simile per chi va in bici, che avrà l’obbligo di lavare le gomme. Gli automezzi privati utilizzati per raggiungere le aree di attività all’aperto devono essere parcheggiati solo su strade asfaltate o in aree designate per il parcheggio.

La raccolta di funghi e tartufi è consentita solo ai residenti nei comuni della Zona II, nonché agli affittuari e ai proprietari di seconde case situati nella stessa zona di restrizione II.

A settembre, inoltre, inizia la stagione venatoria. L'anno scorso, però, la partecipazione alla campagna di depopolamento da parte dei cacciatori è stata tiepida, con un numero di cinghiali abbattuti inferiore alle aspettative. La poca adesione è stata dovuta alle troppe restrizioni e ai troppi vincoli pensati dalle autorità per impedire l’allargamento dei contagi. Allargamento che, nei fatti, poi è avvenuto comunque.

Nei giorni scorsi, intanto, si sono verificati 4 nuovi casi di peste suina a Genova tra Arenzano, Bargagli e Torriglia: in totale sono 112 comuni interessati dal contagio cinghiale. In virtù di questi nuovi 4 casi, i positivi alla peste suina sono ora 905, cinque in più rispetto all’aggiornamento precedente: il totale cresce a 417. In Piemonte si registra un nuovo caso ma quelli identificati salgono a 488.

I quattro nuovi casi liguri sono stati rilevati in provincia di Genova: due ad Arenzano (quattro casi in totale), uno a Bargagli (cinque), uno a Torriglia (ventisette). Il nuovo caso piemontese è stato identificato in provincia di Alessandria a Castellania Coppi (primo caso). Con il caso di Castellania Coppi diventano 112 i Comuni in cui è stata osservata almeno una positività alla Peste Suina Africana.

fc - 34000

EFA News - European Food Agency
Collegate
Simili