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La Francia tenta l'accordo sui prezzi ma i grandi non ci stanno

Il ministro Le Maire: intesa raggiunta con rivenditori e fornitori ma Unilever, Nestlé e PepsiCo "non stanno collaborando"

Era una delle cose più attese di questi ultimi giorni. Parliamo della riunione con i fornitori francesi che il ministro delle Finanze Bruno Le Maire aveva in programma giovedì scorso (leggi EFA News) e che ha partorito un "quasi goal". Il ministro delle Finanze francese, infatti, ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con i rivenditori e i fornitori di generi alimentari per intensificare la lotta all'inflazione ma ha anche detto chiaramente Unilever, Nestlé e PepsiCo sono tra le aziende che "non stanno cooperando con l'accordo".

Le tre aziende non hanno commentato. Le Maire, dal canto suo, ha rincarato la dose dicendo "le grandi multinazionali potrebbero fare molto di più". Il ministro ha sottolineato che i rivenditori che non trasferiscono ai loro clienti i tagli ai prezzi praticati dai fornitori potrebbero incorrere in sanzioni. 

Facciamo un passo indietro nella vicenda. Dopo due giorni di colloqui con i dirigenti e i rappresentanti di 75 grandi rivenditori e produttori, giovedì Le Maire ha dichiarato che le aziende si sono impegnate a congelare o ridurre i prezzi di 5.000 prodotti di uso quotidiano di uso quotidiano e che hanno concordato di anticipare a settembre le trattative annuali sui prezzi, inizialmente previste per l'anno prossimo. 

I negoziati dureranno fino a metà ottobre: l'obiettivo rimane quello di ridurre i prezzi a partire da gennaio.
Le Maire aveva già annunciato a giugno un accordo con i 75 principali rivenditori e gruppi industriali che li riforniscono per ridurre i prezzi di centinaia di prodotti, ma questa settimana ha riconosciuto che meno della metà di loro ha accettato.

"Nessuno è disposto a dire ridurrò i miei prezzi perché lo dice il governo -spiega il ministro-. Ci sono due campi di aziende problematiche: quelle che aumentano i prezzi e quelle che praticano la shrinkflation". La shrinkflation è una strategia commerciale che consiste nel ridurre le dimensioni, la quantità o la qualità dei prodotti in vendita, mantenendo stabile il loro prezzo. 

"È un fenomeno che sta crescendo molto rapidamente e che il governo sta cercando di combattere", aggiunge il ministro riferendosi a questa pratica ormai (troppo) in uso di ridurre le dimensioni di un prodotto mantenendo il suo prezzo di listino.

In un ulteriore segnale di presa di distanza delle imprese dall'annuncio di Le Maire, l'Adepale, l'Association des entreprises de produits alimentaires elaborés, associazione che rappresenta circa 260 piccole e medie imprese francesi del settore agroalimentare e della pesca, ha dichiarato che i suoi costi di produzione non sono diminuiti e ha chiesto di non essere vincolata al nuovo calendario dei negoziati.

Il ministro, a sua volta, ha insistito sul fatto che grazie all'azione del governo i prezzi inizieranno a scendere immediatamente, aggiungendo che ci saranno controlli da parte delle autorità antifrode per garantire che i rivenditori e i produttori rispettino i loro impegni.

"Era necessario richiamare tutti all'ordine", ha dichiarato, facendo seguito alle richieste in atto anche dalla maggior parte dei governi europei. Parigi, sottolinea il ministro, è desiderosa di abbassare il prezzo dei prodotti alimentari e di altri generi di prima necessità, mentre i rivenditori avvertono che i consumatori francesi stanno riducendo gli acquisti di beni essenziali a causa dell'elevato costo della vita.

I dati di agosto, pubblicati giovedì, hanno mostrato che l'inflazione dei generi alimentari, sebbene in calo per il quinto mese consecutivo rispetto al picco raggiunto all'inizio dell'anno, è ancora all'11,1%, quasi il doppio del tasso di inflazione complessivo. Tra rivenditori e aziende produttrici di beni di consumo è partito anche lo scaricabnarile: i due settori si scambiano le colpe su chi sia responsabile dell'aumento dei prezzi sugli scaffali dei supermercati, anche se il costo delle materie prime è diminuito negli ultimi mesi.

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EFA News - European Food Agency
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